«Mai più da solista»
«Krzystof Penderecki ha composto per me un concerto per violoncello. L'ho eseguito in prima assoluta a Vienna. Quella è stata la mia l'ultima "prima" ed anche la mia ultima uscita in pubblico come violoncellista» afferma Rostropovich, uno dei mostri sacri della musica mondiale. Come direttore d'orchestra invece anche con i suoi 80 anni continua l'attività: «Devo essere prudente - ha detto Rostropovich - perchè per il 2006 non ho più spazi liberi e anche per il 2007 posso dire in realtà la stessa cosa». Rostropovich è anche famoso per quei giorni di novembre del 1989, a Berlino. «Il muro ha diviso la mia vita in due - affermò una volta - io ho sempre suonato nella parte orientale di Berlino. Ma nel 1974 sono stato cacciato dalla mia patria (per aver difeso alcuni oppositori del regime), e da allora ho potuto suonare solo nella parte ovest, senza più poter tornare di là». Al crollo del muro, però, «la mia vita si è riunita». Rostropovich si trovava a Parigi, e vide dalla tv la gente che ballava sopra il muro. Con un amico che aveva un aereo privato, la mattina dopo andò a Berlino e si mise a camminare lungo il muro per cercare un "buon posto" dove suonare.