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Poi l'attendono «Mafalda di Savoia» e Diego Abatantuono magistrato

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Mi sento pronta, infatti, ad affrontare la prova, forte del mio percorso artistico, della preparazione professionale e della consapevolezza che sono stata scelta per i miei meriti e non perché sono la figlia di Stefania Sandrelli». Amanda Sandrelli che tra breve inizierà le riprese della serie «Azione civile», sei puntate per Canale 5 di cui è protagonista femminile insieme alla madre, rivela i suoi veri rapporti con la famosa genitrice fin dall'infanzia, rafforzati oggi dalla presenza dei due nipoti, anticipa i suoi progetti futuri e racconta aspetti inediti delle personalità di se stessa e della madre. La sua scelta di affiancarsi soltanto adesso a sua madre nella recitazione non nasconde, forse, un inconfessato timore di non sentirsi all'altezza di un mito come attrice? «Io non ho mai avuto complessi nei confronti di mia madre, semplicemente desideravo fare la mia strada ed avere alle spalle esperienze artistiche in vari settori dello spettacolo. Oggi posso affermare che è estremamente gratificante recitare con una persona che si ama». Quali sono i ruoli suoi e di sua madre, nella fiction «Azione civile»? «Anche nella fiction siamo madre e figlia. Io sono un avvocato penalista madre di una bambina. Lasciata nei guai dal marito che, coinvolto in un crac finanziario scappa, sono costretta a tornare a vivere dalla mamma con cui avevo un pessimo rapporto, ed a riprendere la professione abbandonata. Attraverso i vari casi di cui mi occuperò in tribunale, racconteremo la società attuale e la nostra personale vicenda familiare. Mentre il mio personaggio è molto razionale, mia madre è una donna abbastanza strana, una quasi sensitiva che promette molte sorprese». Qual è l'aspetto di Stefania Sandrelli che più l'affascina? «Sono sempre stata spiazzata dall'istinto infallibile di mia madre che, con intuizione davvero molto rara, ha costantemente avuto ragione nell'anticipare risvolti di situazioni che mi riguardavano. Una caratteristica che da piccola e da adolescente mi irritava, arroccata com'ero nelle mie convinzioni ma che da adulta ho superato, riconoscendole il merito. Non ho avuto grandi contrasti con mia madre, solo liti che fortunatamente si risolvevano presto». La vedremo anche in altre fiction? «Ho da poco finito di girare per Canale 5 "Mafalda di Savoia", con Stefania Rocca e la regia di Zaccaro, in cui interpreto Ester Sermoneta, un'ebrea amica di famiglia che sopravvive ai campi di concentramento. Dovrei essere, per adesso solo nella prima puntata della seconda serie "Il giudice Mastrangelo" con Diego Abatantuono». E gli impegni nel cinema e sui palcoscenici teatrali? «Sono stata una delle voci femminili dello spettacolo "Peter Pan on ice", ho interpretato con mio marito il recital "Il fantasma blu" e sto valutando una serie di proposte che non includano lunghe tournee in quanto mi riesce difficile conciliare i lunghi viaggi con il mio ruolo di madre. In quest'ottica è in cantiere un progetto con Duccio Camerini e Lorenzo Gioielli per il prossimo anno. Per il cinema, invece, che non ho mai privilegiato rispetto alla Tv, attendo un ruolo di spessore. Non smanio certo per essere etichettata come attrice cinematografica». Qual è il suo rapporto con la Tv? «Ritengo sia molto deprimente considerare l'Auditel padrone assoluto di troppe dinamiche che escludono dalla visione prodotti di grande importanza. È come non avere rispetto per le minoranze televisive. Il teatro è esente da queste logiche e non consente alcun gioco di potere». Quest'anno sua madre Stefania compie 60 anni. È mutata con gli anni la sua filosofia di vita? «La grande capacità di mia madre è di non essersi mai fatta stritolare da nulla e da nessuno nella sua quotidianità. Ha sempre mostrato una profonda sensibilità di spirito ed un incredibile entusiasmo, caratteristiche che adesso mette al servizio dei miei due figli ai quali è legatissima». Ha un sogno nel cassetto? «Spero di trasmettere ai miei figli quell'entusiasmo nel proprio futuro

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