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La «Musica nuda» avvolge la voce di Petra Magoni

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Album doppio, magnifico, con ospiti di livello, Stefano Bollani, Fausto Mesolella, Nicola Stilo, Mirko Guerrini, una manciata di canzoni originali e una ventina di cover, delle più disparate, dai Beatles a Madonna, da Elvis Costello a Gloria Gaynor, da Donatella Rettore a George Friedrich Handel, da Ivan Graziani a Leonard Bernstein. Tutte riletture per voce e contrabbasso (almeno nel cd 1), sinuosa ed affascinante l'ugola di lei, cantante jazz fra le più apprezzate del nostro panorama musicale, definita una "attrice del canto", puntuale e mai invasivo lo strumento di lui, per sedici anni bassista degli Avion Travel. Un'accoppiata che riveste le canzoni di sensualità e di silenzio, anche se è un ossimoro. Li abbiamo raggiunti in Francia, dove sono molto seguiti, nel bel mezzo di un tour promozionale. «In Francia abbiamo un bel pubblico, e poi ci sono molti canali disposti a recepire un tipo di musica non necessariamente commerciale - dice Petra Magoni - È un mondo incredibile, mentre da noi ci ha promosso solo RadioRai.. In Italia i discografici ed i radiofonici hanno paura, qui c'è un sostegno statale per la cultura che noi non abbiamo». In Italia allora va male? «No, assolutamente, non è come in Francia, ma non ci lamentiamo». La cosa che colpisce di più del vostro album è l'atmosfera, decisamente "silenziosa"…. «Quello di portare il silenzio dentro ed intorno la nostra musica è uno degli ingredienti base del nostro progetto. Il nostro album non può fare da sottofondo ad un centro commerciale, dove la musica diventa rumore per coprire altro rumore. Sia il disco che il concerto vanno ascoltati con attenzione, per afferrarne le sfumature. Fra la mia voce acuta ed il suono grave del contrabbasso di Ferruccio ci sono molti spazi di silenzio». Avete selezionato le canzoni con una logica, o è una scelta di cuore? Passare da Billy Joel ad Ivan Graziani, a Gaber, addirittura ad Handel non è semplice.. «Scelta istintiva, noi siamo ascoltatori prima che musicisti, e con la nostra formazione musicale possiamo confrontarci con qualsiasi cosa. La nostra identità artistica non si perde». È stato difficile registrare un album di canzoni spogliate? Gli errori si sentono subito… «No, siamo stati sicuramente attenti, ma registrando quasi tutto in presa diretta. Al massimo sette giorni di studio». Reazioni degli autori chiamati in causa? «Paul McCartney ancora non ci ha telefonato - scherza Spinetti - ma Donatella Rettore è stata molto contenta». È un doppio cd ma vola via leggero… «Un doppio cd poteva sembrare pretenzioso, ma abbiamo seguito l'istinto e l'operazione è venuta bene. Meglio fare una bella cover che un brutto originale». Martedì ci saranno sorprese? «Sì, solo a Roma ci saranno ospiti, come Nicola Stilo, Fausto Mesolella, Monica De Muru, Mirko Gori e parecchi altri».

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