Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il cartoon «politicamente scorretto» in Italia rischia la censura

default_image

LE VOCI ROCK DELLE STORIE TESE DOPPIANO IL FILM DANESE «TERKEL»

  • a
  • a
  • a

Con questo biglietto da visita, «Terkel in trouble», campione d'incassi in Danimarca, esce ora in undici paesi europei e in Italia rischia di arrivare nelle sale con il divieto ai minori di 14 anni, per i suoi toni «politicamente scorretti» che lo caratterizzano e che ricordano le sboccacciate serie tv americane, «South Park» e «Simpson». Già presentato in anteprima al Future Film Festival di Bologna e in uscita nelle sale italiane il 7 aprile distribuito da Moviemax in un centinaio di copie, il film è stato presentato a Roma dai doppiatori: Elio, Faso, Tanica e Cesareo del gruppo Elio e le storie tese. Assenti Claudio Bisio e Lella Costa. Il cartoon affronta lo scottante tema del bullismo nelle scuole e lo fa in modo esasperato e irriverente, con dialoghi infarciti di parolacce, scene «splatter»: tutto, tra humour e ironia. Protagonista è Terkel (doppiato da Simone D'Andrea), undicenne tormentato da due teppisti, Sten (Tanica) e Saki (Cesareo). Vittima dei due bulli è anche la cicciottella Doris (Benedetta Ponticelli), segretamente innamorata di Terkel, che finirà col togliersi la vita esasperata dalle continue vessazioni dei due bulli. Sullo sfondo si muovono una serie di strampalati personaggi: i genitori del protagonista, Beatrix (Lella Costa), accanita fumatrice, e Leon (Claudio Bisio), un uomo la cui risposta è sempre «no»; il suo amico Jason (Faso), sempre armato di spranga e il professor Arnie (Elio), che è anche voce narrante del film. «Non si può dire che sia un cartoon per bambini — ha detto Elio — ma è comunque educativo: affronta temi importanti che riguardano i ragazzini. Il film non è un attacco alla famiglia assente, ma mette in luce il forte distacco generazionale e la mancanza di dialogo tra genitori e figli. L'effetto è doppio, comico e drammatico, come quando il professore, con una canzone, parla ai suoi alunni di pedofilia. Il brano narra del piccolo thailandese Quong: primogenito di nove fratellini, prepara lui la cena per i grandi e i piccolini, poi va ad un galante tète a tète col suo moroso Shultz che di anni ne ha 53. Ora sembra che il bullismo tra ragazzi sia in grande aumento, ma credo sia sempre esistito. Io ero un bullo». Per Tanica «sono molto più sconvolgenti per un minore i titoli di cronaca dei tg che non un film come Terkel. È un temibile capolavoro». Per Faso si tratta di un «film realistico, magari esagerato, ma corrisponde ai classici incubi scolastici». Mentre per Cesareo, «persino la satira antiecologista vuole essere un pretesto per definire cretini tutti gli estremisti». Elio e le storie tese, che stanno preparando il prossimo cd, hanno collaborato anche all'adattamento dei dialoghi e delle canzoni dal danese all'italiano. Imperdibile il brano «Banane giganti», già scaricabile a pagamento su Internet e che forse diventerà un video.

Dai blog