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«Il cinema? Prima viene la famiglia»

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Protagonista del film, che narra la storia di un amore contrastato tra Stefano (Federico Costantini), un ragazzo di 17 anni e Stefania, aspirante scrittrice ventisettenne, è la bella e raffinata Nicoletta Romanoff, attuale compagna dell'attore Giorgio Pasotti. Attorno alla relazione tra i due giovani, si dipana un mondo di famiglie, di ragazzi e soprattutto di amiche, tra le quali spiccano Ilaria (Sara Feleberbaum) e Cecilia (Giulia Bevilacqua), alla continua ricerca della forma esteriore. Ma ad ostacolare la felicità di Stefano e Stefania c'è la loro non trascurabile differenza di età. Nicoletta Romanoff, cosa l'attrae del personaggio? «Il libro mi ha appassionato molto e poi anche la sceneggiatura. Quello che mi ha colpito di più è la passione che esprimono i personaggi, il modo con cui affrontano le cose. Stefania è una donna piena di sogni, che solo in apparenza può apparire sconclusionata e a volte persino troppo perfetta nel suo modo di vestire. Ma in realtà è alla ricerca del suo equilibrio e della sua felicità. L'incontro con il diciassettenne la mette a dura prova, con se stessa e con gli altri. I due dovranno riuscire a resistere alla paura di cambiare, ai giudizi della gente, alle battute degli amici, alle pressioni che la società mette su chiunque scelga un modo di vivere diverso da ciò che viene considerato normale. Nel film s'intrecciano più storie: quella di Stefano, battitore di punta di una squadretta di baseball; di Stefania, lavapiatti per il ristorante della madre e centralinista in un call center, con un romanzo scritto e rimasto in sospeso. Poi, c'è Maurizio (Fabio Troiano), disperato ex di Stefania, che immaginando il suicidio, troverà una moglie. Ed, infine, c'è il padre di Stefano, Nick (Dino Abbrescia) che, a trentatré anni, sta cercando ancora di uscire dalla sua adolescenza. E tutti cercano la propria felicità». Perché è tornata sul grande schermo dopo tanto tempo? «Ho avuto molte proproste dopo il film di Muccino, «Ricordati di me», ma nessuna mi ha convinto. Al primo posto, c'è sempre la mia famiglia, i miei figli, Francesco e Gabriele, che assorbono le mie attenzioni. E se devo allontanarmi da loro per lavoro, cerco qualcosa di molto speciale. Ho accettato questo film perchè mi interessa molto, come mi è piaciuta molto la storia del film tv «Un anno a primavera» di Angelo Longoni. Il personaggio di Stefania ha un suo percorso, una sua freschezza, poi cresce, diventa risolutiva e persino capace di dire al suo ragazzo: smettiamo di nasconderci, usciamo allo scoperto e dimostriamo quanto siamo forti». Riuscirebbe ad innamorarsi di un ragazzo più giovane di lei di dieci anni? «Non credo sia possibile. A me piace essere coccolata, sentirmi protetta da un uomo. Avere un rapporto sentimentale con un ragazzo giovane non può offrirti certe sicurezze interiori. Spesso, quando recitavo sul set con Federico, mi sembrava di vedere mio figlio tra dieci anni. Forse, perché sono madre di due bambini sono più propensa a provare un sentimento materno verso i più giovani».

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