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A Firenze e Milano Leonardo superstar

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Como ospita ottanta opere di Magritte. Alla Gnam di Roma i debuttanti poi diventati famosi

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Nella Galleria degli Uffizi, a Firenze, si è appena inaugurata un'esposizione molto attesa, intitolata «La mente di Leonardo. Nel laboratorio del genio universale» e aperta fino al 7 gennaio dell'anno prossimo. L'ambizioso e difficile intento della mostra, curata da Paolo Galluzzi, è quello di analizzare il modo stesso di pensare del genio, proteso a decifrare i meccanismi razionali che governano i fenomeni del mondo fisico ma anche i labirinti della mente. In pratica viene dimostrato che Leonardo applicava ai vari campi dello scibile umano i medesimi criteri concettuali e analitici. Così sono esposti suoi quadri, disegni e manoscritti, oltre ad opere di artisti e scienziati suoi contemporanei. A Milano invece, nel Castello Sforzesco, per celebrare il quinto centenario del ritorno del grande artista nella città lombarda, viene eccezionalmente esposto per due mesi il Codice Trivulziano, che raccoglie note e disegni realizzati da Leonardo tra il 1487 e il 1490. Inoltre vengono ricostruite almeno parzialmente la sua biblioteca e le sue letture tramite i fondi della Biblioteca Trivulziana. Fatte le dovute proporzioni anche per il grande surrealista Renè Magritte come per Leonardo la pittura era "cosa mentale". Infatti l'artista belga affermava che «la pittura è soltanto un mezzo che mi permette di portare alla luce un pensiero grazie all'uso di elementi presi al mondo visibile». Lo si vede bene nella ottanta opere, fra quadri e disegni, di Magritte che sono esposti fino al 16 luglio nell'ampia mostra presentata a Como, nelle sale di Villa Olmo, con capolavori come «L'impero delle luci». Quaranta opere provengono dai Musèes Royaux des Beaux Arts del Belgio e probabilmente saranno visibili per l'ultima volta tutte insieme in Italia solo in quest'occasione perché dall'aprile del 2007 saranno definitivamente collocate nel Museo Magritte di Bruxelles. Ancora oggi resta insuperato per efficienza il sistema di promozione della nostra arte contemporanea messo a punto dal regime fascista. Fra i mille esempi che si possono fare spicca quello del «Premio d'incoraggiamento ad artisti», istituito nel 1941 e proseguito in tutt'altro clima fino al 1964. Ora una pregevole mostra curata da Angelandreina Rorro e Alessandra Barbuto ricostruisce la storia del premio destinato soprattutto ai giovani attraverso la rassegna «Debutto d'artista», aperta fino al 28 maggio nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Fra i nomi presenti vanno almeno ricordati quelli di Piero Dorazio, Tano Festa, Lorenzo Guerrini, Titina Maselli, Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella, Mario Schifano. Splendida ambientazione e grandi nomi danno lustro alla mostra di «Sculture en plein air» presentata fino al 12 aprile a Limone Piemonte e a Stupinigi. Cinquanta opere plastiche di grandi artisti italiani e internazionali sono disseminate nella cittadina di Limone Piemonte e nel circostante parco sciistico, oltre che nel cortile d'onore della palazzina di caccia di Stupinigi. Di grande impatto, in particolare, le sculture di Marino Marini, Manzù, Fazzini, Consagra, Arnaldo Pomodoro, Messina, Perez, Vangi, Mitoraj, Folon. Dopo parecchi anni di concentrazione creativa e di volontario isolamento, un artista visionario come Franco Mulas presenta gli esiti inediti della sua ricerca recente, accanto ad opere storiche ( i cicli «Finzioni» e «Big-Burg»), nella mostra allestita fino al 9 aprile nel Centro comunale d'arte e cultura Exmà di Cagliari. Nel suo nuovo ciclo intitolato «Schegge», Mulas si immerge in un micromondo naturale colto nel suo vorticoso divenire e elevato a pretesto per dare immagine a lampi d'energia psichica.

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