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NON ha mai sostituito la sua vecchia macchina per scrivere con il personal computer Stanislao Lem, morto ...

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Nato a Leopoli, ora in Ucraina, figlio di un medico, voleva studiare al Politecnico ma alla fine si era dedicato a studi medici mentre durante la seconda guerra mondiale per sopravvivere alla repressione nazista ha lavorato da meccanico e saldatore. Trasferitosi a Cracovia ha continuato i suoi studi ma, in un paese del regime comunista isolato dalla cultura occidentale, il suo interesse si era allargato alle scienze naturali, alla psicologia, alla metodologia della scienza per dare inizio alla futurologia, la nuova disciplina della quale Lem è stato uno dei primi fondatori. «Lem è stato prima di tutto un grande pensatore mentre l'attività letteraria gli serviva per dire le cose importanti sull'uomo e sul mondo» ha detto Jerzy Jarzebski che ha curato l'edizione della Opere omnie di Lem. Il suo primo romanzo, "L'uomo su Marte", è uscito a puntate nel 1946. Cinque anni dopo con il libro "L'astronauta" Lem è stato riconosciuto precursore della letteratura science fiction. I suoi libri fra i quali "Solaris"(1961), "Ciberiada" (1965), "Il racconto sul pilota Perxie"(1968) sono stati tradotti in 41 lingue, compreso l'italiano e stampati in oltre 27 milioni di copie. Nel 1973 Lem è diventato il membro di Science Fiction Writeres of America, l'associazione che poi lo ha espulso a causa delle sue opinioni critiche sulla letteratura di fantascienza americana. Verso la fine degli anni ottanta l'attività letteraria di Lem è diventata meno dinamica anche in vista del rapido sviluppo della scienza e tecnica moderna che in un certo senso ha superato le idee lanciate da Lem nei suoi libri. Lo scrittore polacco dopo l'introduzione dello stato di guerra in Polonia da parte del generale Jaruzelski il 13 dicembre del 1981 ha lasciato per sei anni il suo paese ed è andato vivere in Germania ed in Austria. Tornato nel 1988 Lem è stato insignito con L'Aquila bianca, la massima onorificenza dello stato polacco.

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