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Torna la Carrà «D'ora in poi farò solo Tv sociale»

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Nella prima puntata, in onda domani sera ci saranno Claudio Baglioni, Maria Grazia Cucinotta, e Paolo Roberto Falcao. Tutto questo avverrà nel programma «Amore» dedicato alle adozioni a distanza, con cui Raffaella Carrà torna in video dopo due anni e mezzo di assenza. «Uniremo spettacolo e solidarietà, avendo come obbiettivo la tenerezza per i bambini, non voglio pietà e buonismo», sottolinea la Carrà, puntualizzando che i bambini in attesa del sostegno a distanza da parte dei telespettatori italiani non verranno mostrati. «In video passeranno solo le immagini corali dei luoghi in cui vivono i bimbi e mostreremo soltanto quelli che già sono stati adottati», anticipa la Carrà, evidenziando come in un periodo in cui l'infanzia è al centro delle attenzioni per motivi non sempre positivi, e la Tv ha imboccato la strada del reality show, genere al quale lei non si sente portata perché mai riuscirebbe a far litigare due persone sotto i riflettori, «Amore», che sarà diretto in cabina di regia da Sergio Japino, rappresenta un programma controcorrente. «È dedicato ai bimbi meno fortunati, ma non avremo, però mai nessun bambino in studio», dice la conduttrice che continua: «nelle dieci puntate previste in funzione dell'obbiettivo di solidarietà che desideriamo conseguire, io mi metterò di nuovo alla prova tornando anche, ma non sempre, a cantare ed a ballare. Ho avuto la fortuna di avere una bellissima carriera, anche se non sono stata onnipresente sul piccolo schermo. E adesso desidero sempre associare la mia presenza in video ad un progetto che si basi su di un tema sociale». La Carrà lo scorso anno avrebbe dovuto condurre sempre su Raiuno, una riedizione, aggiornata, del vecchio varietà degli anni Settanta «Milleluci». «Ma il dispendio economico richiesto era troppo elevato per Raiuno ed il progetto è stato accantonato per portare, successivamente sullo schermo "Amore", programma che se reggerà per tutte e dieci le puntate previste, sarà l'unico nel panorama delle televisioni europee ad aver saputo coniugare spettacolo e solidarietà in maniera concreta».

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