Il mistero di Antonello e la luce di Turner
Successo senza fine per le opere del genio del Quattrocento alle Scuderie del Quirinale
Quell'epoca è finita ma proprio da lì, idealmente, prende le mosse una mostra che farà epoca per la sua eccezionalità, quella che fino al 25 giugno le Scuderie del Quirinale a Roma dedicano ad Antonello da Messina, uno dei massimi artisti del Quattrocento e l'unico ad avere fatto veramente da ponte fra Sud e Nord d'Italia dal punto di vista pittorico. Il progetto iniziale della rassegna era nato proprio per Palazzo Grassi ma la scomparsa di Giovanni Agnelli aveva interrotto tutto. Lo storico dell'arte Mauro Lucco è riuscito a riunire per la prima volta quasi quaranta delle 45 opere note di Antonello, con capolavori assoluti come il "San Gerolamo nello studio" della National Gallery di Londra, la "Vergine annunciata" di Palermo e il San Sebastiano di Dresda. E se Antonello è il protagonista non vanno trascurati accanto a lui, in mostra, nomi del calibro di Jan Van Eyck, Petrus Christus, Giovanni Bellini. C'è una linea che dalla pittura romantica porta a quella informale del secondo dopoguerra sotto il segno di un sublime vissuto come estrema immersione nella natura? Sì, secondo Francesco Arcangeli, uno dei maggiori storici dell'arte italiani del Novecento, scomparso nel 1974. Ed ora una grande mostra mette alla prova questa teoria attraverso parecchi capolavori. Fino al 23 luglio il Museo d'Arte Moderna di Ravenna presenta infatti l'esposizione intitolata "Turner, Monet, Pollock. Dal Romanticismo all'Informale. Omaggio a Francesco Arcangeli". Oltre ai tre sommi artisti sopra citati, sono anche rappresentati grandi pittori come Corot, Courbet, Klee, Morandi, Burri. A Barletta la nuova sede della Pinacoteca Giuseppe De Nittis è stata inaugurata da una bella mostra in corso fino al 2 luglio e dedicata a "Giuseppe De Nittis e James Tissot. Pittori della vita moderna". Mettendo in pratica i suggerimenti del geniale Baudelaire sia De Nittis che Tissot, fra loro fraterni amici, dipinsero la modernità incontenibile di Londra e Parigi, i gusti della nuova borghesia urbana e la bellezza femminile esaltata dalla moda dell'epoca. Ad Assisi, nel Palazzo del Capitano del Perdono, è stato appena aperto il "Museo Pericle Fazzini", che raccoglie 50 capolavori del grande scultore marchigiano e che ricorda anche il suo lungo rapporto con la cittadina umbra e la figura di San Francesco, testimoniato da diverse opere. Per l'occasione viene anche presentata, fino al 16 settembre, la mostra che raccoglie 58 "Piccole sculture" di Fazzini, realizzate fra il 1948 e il 1986. Grande intellettuale, oltre che luminare di Filosofia del Diritto, Pietro Barcellona ha la sua passione quasi segreta nella pittura. E la sua è una pittura neo-espressionista e di notevole impatto visivo che si muove fra il genere noir e una pulsione da "voyeur" volta a registrare lo sfrenato esibizionismo e la mercificazione sessuale che sembrano caratterizzare molti aspetti della società di oggi. Se ne ha prova nella vitalità della mostra che a Barcellona dedica fino al 30 marzo il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università "La Sapienza", a Roma.La pittura dell'intellettuale siciliano unisce con naturalezza l'analisi concettuale ad un istinto quasi primordiale di fisicità sensuale.