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Il Codice «uccide» un monaco

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Lo scorso ottobre l'abate Alan Rees, 64 anni di Swansea, si è tolto la vita gettandosi da un balcone del convento benedettino di Herefordshire (regione nelle West Midlands) dove viveva. Inizialmente si era pensato che a spingere il religioso all'estremo gesto fosse stato il profondo stato di depressione in cui versava ormai da 12 anni. Ma una recente inchiesta sulla sua morte ha fatto emergere nuovi particolari. Secondo l'abate Paul Stonham, l'ultima ricaduta di Rees nella depressione sarebbe infatti stata provocata dalla lettura del best-seller di Dan Brown. Un sospetto che rischia di alimentare nuove polemiche attorno al libro più venduto di sempre, che proprio in questi giorni è al centro di un processo per plagio: chiusa la parte dibattimentale, la sentenza è attesa nelle prossime settimane, «forse prima di Pasqua», sostiene lo stesso giudice. Rinfocolando il dibattito sull'attendibilità delle «verità rivelate» dei Vangeli, soprattutto con riferimento alla tesi per cui Gesù avrebbe sposato Maria Maddalena e avrebbe avuto dei figli da lei, il "Codice da Vinci" ha sollevato aspre critiche da parte di ambienti cattolici (in special modo dell'Opus Dei), venendo etichettato da alcuni come «libro anticattolico».

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