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di ALESSANDRO GIANNOTTI SI INAUGURA stasera, nella Sala Oro del Teatro della Pergola a Firenze la mostra ...

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Ma anche l'esistenza privata dell'uomo viene narrata con lo scopo di svelarne una dimensione più intima e sicuramente meno conosciuta al grande pubblico. Molti i materiali noti messi a disposizione dalla famiglia, oltre ad alcuni inediti, come il primo provino fatto da Totò e recentemente restaurato dall'Istituto Luce. Non gli fu detto per quale film era stato chiamato e, solo quando venne informato che era stato scelto, gli fu comunicato che avrebbe recitato in «Animali pazzi» del regista Carlo Ludovico Bragaglia, filme girato nel 1939. «C'è un'altra chicca che per la prima volta potrà essere visionata dal pubblico — ha detto la nipote Diana che stasera farà gli onori di casa con la madre Liliana —. Si tratta di alcune scene di muto che poi furono tagliate del film «Uccellacci e uccellini», diretto nel 1965 da Pier Paolo Pasolini. Sono delle immagini davvero emozionanti in cui mio nonno si trasforma in aquila per poi spiccare il volo. L'attrice Laura Betti riuscì a sottotitolarle ricostruendo il movimento labiale, peraltro in lingua francese, per poi tradurlo in italiano». Da segnalare la sezione della mostra dedicata a «Totò visto attraverso il tratto grafico di Federico Fellini», che lo ritrae con il suo grande amico Aldo Fabrizi, e una in cui lo si vede nella sua casa romana di viale Parioli. Ultima, in ordine cronologico, la parte intitolata «La beneficenza», con immagini dell'artista contornato da bambini. La mostra è pure una vera e propria esposizione di oggetti, tra i quali spicca il suo celeberrimo frac e l'altrettanto famosa bombetta. E poi, contratti, locandine, autografi, lettere d'amore, manoscritti originali di canzoni, come «Malafemmena» e di poesie come «Dik». E ancora, targhe, premi e album, contenenti foto originali di scena e di vita privata. «È una mostra che darà voce a Totò — ha dichiarato la figlia Liliana —. Con le voci che hanno riempito la sua vita. Testimonianze colme di emozione di chi lo ha conosciuto come uomo o di chi soltanto ne conosce le vesti di attore, di chi ha amato Antonio de Curtis e di chi ha amato Totò: i suoi film, il suo teatro, la sua arte. Un atto di amore verso di lui, verso i suoi amici e verso i suoi ammiratori». All'inaugurazione, tra gli altri, è atteso stasera il grande amico, Renzo Arbore.

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