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Bova, bello e sexy, ma non può amare

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E non perde tempo, visto che proprio ieri ha presentato a Roma il film «La fiamma sul ghiaccio» scritto e diretto due anni fa da Umberto Marino e nelle sale da domani in 60 copie distribuite da Albatross. Nell'interpretare Fabrizio, professore di matematica affetto dalla sindrome di Asperger (che lo rende anaffettivo), Bova è bravo e ha studiato a lungo il suo morboso personaggio. «Mi sono fatto aiutare da uno psichiatra che mi ha presentato un ragazzo affetto da questa sindrome: è a lui che mi sono ispirato. Il film è soprattutto una grande storia d'amore, tra Fabrizio, incapace per la sua malattia a sentire affetti e perciò relegato in una casa borghese, e Caterina (Donatella Finocchiaro) giovane clochard borderline in preda a un passato da dimenticare. Quando i due s'incontrano in un ospedale per lei è grande amore. Fabrizio è sempre a testa bassa, cammina a passetti, con gesti sincopati e pieno di ossessioni. Ho studiato tutto: postura, sguardi, taglio dei capelli e ho anche visto film sull'argomento, come «Rain Man» e »Beautiful Mind», senza però farmi troppo influenzare. Invece, mi ha aiutato lo spichiatra Arturo Mona, che cura questo tipo di malattia e che mi ha messo in contatto con un malato a cui mi sono molto affezionato e a cui ho dedicato il film. Questo é un ruolo che tutti gli attori vorrebbero fare; un ruolo dal quale mi è stato molto difficile uscire. Un personaggio che é un po' il simbolo di quello che vorrei fare anche in Italia. A Los Angeles ho avuto molta nostalgia dell'Italia, non solo del nostro cinema, ma anche della pizza e della mozzarella».

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