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VISTO DAL CRITICO

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UN FILM di produzione inglese, sia pure con contributi tedeschi e kenyoti. Il regista, però, è il brasiliano Fernando Mereilles, autore nel 2002 di quel durissimo dramma realistico sul narcotraffico nelle favelas, gestito anche da bambini, «City of God», che aveva tratto da un romanzo altrettanto lacerante di Paulo Lines, «La città di Dio», pubblicato in Italia da Einaudi. Lo spunto, anche qui, un romanzo, però di John Le Carré in cui la polemica civile si univa all'avventura, all'intrigo poliziesco (come sempre in quello scrittore) e, in parallelo, ma non di sfondo, ad una storia d'amore. Siamo in Kenya. La moglie di un diplomatico inglese viene trovata uccisa insieme con un medico di colore con cui aveva intrapreso un viaggio misterioso. Al marito, affranto, si vuol far credere che i due avessero una relazione fra di loro, presto, però, affiora e sempre più si impone una ben diversa verità. Una multinazionale farmaceutica, per lanciare sul mercato un prodotto destinato a combattere la tubercolosi, faceva in segreto i test della sua pericolosità sulla pelle degli indigeni, che morivano in molti. La moglie del diplomatico, insieme con il medico Kenyota, aveva cominciato ad avere le prove e, anche con la connivenza di alcuni organi governativi britannici, era stata eliminata. Lo stesso accadrà al marito quando, venuto a capo di tutto, si metterà a sua volta a indagare. Prima i sospetti sentimentali, poi quelli, autentici, di una trama vergognosa per far denaro al più presto, anche a costo di vite umane in un Continente come quello africano in cui la medicina è umiliata dallo strapotere di alcune industrie farmaceutiche (quella, fittizia, nel film, è solo una parafrasi di altre ignobilmente autentiche). Con un meccanismo narrativo abilissimo che svela tutto a poco a poco, sorretto da tensioni forti come le polemiche che ne scaturiscono e sempre servito da ritmi concitati e da tecniche cinematografiche di solida efficacia (l'uso costante della macchina a mano, ad esempio). Il protagonista è Ralph Fiennes, un diplomatico che dalla quieta passione per il giardinaggio (è lui il "constant gardner") finisce coinvolto in un dramma che lo sommergerà.

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