Strano, a Sanremo si fa musica
Dopo i duetti in finale Nomadi, Povia, Tatangelo, Dolcenera, Zero Assoluto, Zarrillo
La zia Concettina, che però si era addormentata lunedì con l'apparecchio acceso, e così l'ha ritrovata il portinaio, poche ore fa, preoccupato di non avere più sue notizie. E un casellante sulla Genova-Voltri, perché la sua tv portatile prende solo Raiuno. Consistenti fette di popolazione oltreadriatica, che avevano le parabole fuori uso. Segnalate anche quattro o cinque abitazioni da cui i vicini hanno udito distintamente provenire l'audio del Festival. Si è scoperto dopo che gli appartamenti erano vuoti: erano famiglie uscite a cena, volevano ingannare gli aspiranti ladri. Fra i sicuri traditori, il portiere di notte del mio albergo, che si gustava un trash-western su una rete locale. Ma la Rai continuava a manifestare ottimismo: per la terza serata c'erano stati, secondo loro, più di sei milioni di ultrà di Panariello. Altri quattro punti di share in meno rispetto al mercoledì, e siamo al 33,49 per cento di share. Bene solo - in termini di ascolto - i momenti con i comici, quelli veri. Compriamo il vicesindaco. Si chiama Marco Andracco, ha spopolato in conferenza stampa. «Non ho la tv, vado da un'amica vecchietta come ai tempi di "Lascia o raddoppia". Lei la prima parte del festival l'ha vista». Poi giù mazzate, sempre ridendo. Panariello: «Ma dov'eri in questi giorni?». E lui: «A lavorare, mica a chiacchierare del più e del meno come voi». Il volto di Del Noce pareva di pietra, come quelli dei presidenti Usa sul monte Rushmore. A proposito, il direttorissimo ammetteva che «Baudo per il 2007 non sarebbe un passo indietro, è un giovane anche a 70 anni, un talent scout». Giorgione assisteva da sveglio alla propria sepoltura. La Cina è vicina. Dai, che ci si sganascia. Pana-Pana attacca lo show declamando uno dei suoi editti contro i giornalisti. Spara un titolo: "Povia a piazza Colombo" e aspetta il pubblico. Gelo. Sarà il taglio sulle forniture del gas. Poi si infila in un monologo sui cinesi, e azzarda un battutone sul lifting di Berlusconi e su Cofferati da candidare a premier. Giorgio cuor di Leone vira sul sociale, con le fabbriche italiane che chiudono e vengono riaperte - proprio dai nostri - in Asia. Chissà Della Valle e Montezemolo. Non bastasse, ecco la top ten dei successi «cinesizzati». Quando propone «Maledetto involtino primavera» anche zia Concettina, ormai desta, passa a "Zelig". Tornerà sul Festival molto dopo, quando in scena c'è Arnoldo Foà, uno dei suoi vecchi spasimanti. Cabello e Gabbana. Prima di pomiciare con Orlando Bloom (un bacio in bocca da 200mila euro) Victoria corteggia pure il maestro Renato Serio: non gli bastano le coccole del fidanzato Maurizio Cattelan, l'illuminato artista che impicca pupazzi di bambini sugli alberi. Qualcuno la plachi. Peggio ancora con Dolce & Gabbana, e la loro gag da stilisti «senza mutande». Panariello surreale. Dice a Tosca, dopo un abbraccio: «È il problema degli amanti. Mi hai lasciato addosso la pomata con i brillantini». La pomata? Momenti seri. Prima della messa in onda, nessuno tra i vertici di rete aveva preso decisioni sul da farsi in caso di notizie sul rapimento del bimbo di Parma. Alla fine Panariello dà informazioni (esatte?) sul farmaco necessario al piccolo. E qui davvero tutti vorrebbero che questo Festival avesse ascolti record. A metà serata, ci si chiede perché Tullio De Piscopo scappi via dopo il pezzo con i Ragazzi di Scampia: 20 minuti prima gli avevano comunicato la morte della madre. Verso la fine, Panariello chiede a Helena Hellwig a cui dedichi la sua canzone. Risposta: «A mio padre, mai conosciuto». I duetti. Finalmente nel cuore della musica. A suonare con gli amici ci guadagnano tutti, tranne Povia: Baccini sembra uno appena tirato su dal divano a forza. Ma che splendore il soul di Tiziano Ferro con Zarrillo, l'epos maestoso dei Nomadi con Vecchioni, l'incanto jazzy di Nicky Nicolai con quel talento assoluto di Giovanni Allevi al piano. E che duetto, tra la scolaretta Simona Bencini e la maestra Sarah Jane Morris. Che rock maledetto inventa Maurizio Solieri, ch