La canzone di Cristicchi 10 anni fa sul cd di Momo
MA NESSUNO HA FATTO RICORSO
La Oxa ha sforato, i ragazzi di Scampia cantano in dialetto, quattro Gruppi su sei sono fittizi e le votazioni della prima serata ininfluenti, con conseguente spreco di chiacchiere, tempo e denaro. Il brano presentato in gara da Simone Cristicchi era già stato eseguito in pubblico esattamente 10 anni fa da Simona Cipollone, in arte Momo. Al concorso «Vocidomani» di Pescara la cantante di Lanciano, co-autrice del pezzo, si aggiudicò il premio della critica e il secondo posto in classifica. Secondo il direttore artistico Gianmarco Mazzi, che già ha liquidato la questione appellandosi per una volta al regolamento, Cristicchi non rischia nulla visto che la non originalità del brano deve essere eccepita entro le prime cinque ore successive alla prima esecuzione in prova. La prescrizione lo salva, ma la gente mormora. Ecco perché Cristicchi quando canta «Embè, embè» si aggira sul palco con l'aria guardinga. Il cantautore romano predica bene e razzola male: dice di voler cantare come Biagio Antonacci e poi fa il Cristicchi, con le sue argute filastrocche alla fisarmonica. Ha la giusta caparezza per fare rap d'autore, e la faccia tosta per "provarci" laddove Povia non è riuscito. A Sanremo canta un altro dei suoi sottili "j'accuse", un brano paradossale dal titolo «Che bella gente», dedicato alle malelingue che tanto dolore provocarono a Mia Martini. Cristicchi sgrana gli occhi, ma dichiara la sua buonafede e convince: «Simona mi ha portato l'idea di questa canzone e l'abbiamo sviluppata insieme, accelerandola e aggiungendo una strofa. Non mi ha detto di averne già fatto una canzone, né tantomeno di averla già eseguita pubblicamente». È la Cipollone, infatti, a negare: «Di canzoni ne ho scritte oltre duecento, mica me le posso ricordare tutte». Alla faccia dell'esordiente, che nel frattempo ha raggiunto l'amico a Sanremo, forse per tenere sotto controllo la situazione. «Se nessuno la schiaccia lungo la strada, la lumaca arriva dove vuole», dice Cristicchi nel suo cd. Il bello è che al podio di questo Sanremo non gli manca molto. Sarebbe la prima vittoria per un brano edito e pubblicato (nella versione di Momo) persino su cd. Il Festival della Roma si colora così ogni giorno di più, al punto da provocare l'orgoglio laziale di un innocuo drappello di tifosi muniti di bandiere nei pressi dell'Ariston. Roma capoccia è la favorita: è alta, infatti, la concentrazione di artisti romani in questa edizione della rassegna. Un consenso crescente circonda gli Zero Assoluto, il duo formato da Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi che ieri sera si è esibito con Niccolò Fabi. Risale al '99 il video del loro primo singolo, «Ultimo capodanno», con la partecipazione di Francesco Totti (nel ruolo di se stesso) e di altri giocatori della Roma. «Svegliarsi la mattina», il brano presentato in gara, è uno dei più programmati dalle radio. Roma favorita anche grazie a un veterano della kermesse, Michele Zarrillo, il cui alfabeto musicale fa sempre breccia nel cuore degli amanti. Arriva da Latina la star Tiziano Ferro, il cui tocco conferisce a Zarrillo un appeal radiofonico. Grande favorito della vigilia, Alex Britti è più interessato alle sue jam serali tra amici. Un sussulto di vita notturna si deve all'unico ritrovo esclusivo della città, il Morgana Club, dove, a fine serata, Britti, Gazzè & Co. hanno espiato con una scarica di blues. Agguerrite le romane Nicky Nicolai, al festival per il secondo anno consecutivo e Anna Tatangelo (che per l'esattezza è di Sora, in provincia di Frosinone), al quarto Festival a soli 19 anni. Un record. Del resto la Tatangelo è nata il 9 gennaio, lo stesso giorno di Domenico Modugno. Rimpatriata romana anche per Ron. Altro che fra cent'anni: il cantautore ha voluto accanto a sé Loredana Bertè (la "sorella d'arte" consegnerà finalmente il Premio Mia Martini al vincitore) e Tosca, la cantante-attrice impegnata tra l'altro in un recital su Gabriella Ferri. Infine, Arnoldo Foà che a Roma deve la sua straordinaria carriera. 90 anni, "tutto ei pro