Battei Cutugno e il discografico mi fece guerra
Al sole di Sanremo, mi godo senza patemi d'animo l'imminenza della finale del Festival. Immagino lo stato d'animo dei favoriti, che per me restano, come già detto, quella giovane cantante pugliese e quel gruppo di...vagabondi. Però non posso non ricordare che spesso qui i pronostici vengono sovvertiti all'ultimo momento. Accadde, a mio favore, nel 1984. Da giorni si dava per certo il trionfo di Toto Cutugno e della sua "Serenata". Era stato il vincitore morale dell'anno prima con "L'italiano", e dunque tutti pensavano a una sorta di risarcimento artistico. Ma nessuno aveva fatto i conti con i tre milioni e mezzo di schedine del Totip per la mia canzone, che vinse. Il particolare curioso è che io, Romina e Toto facevamo parte della stessa casa discografica, la Baby Records di Freddy Naggiar. Quando quest'ultimo mi vide arrivare alla cena dopo la trasmissione, non mi fece neanche un sorriso. Aveva una faccia lunga così, e io fui quasi costretto a giustificarmi per aver vinto. Che colpa ne avevamo, io e mia moglie, se lui aveva investito su Cutugno? Non è un caso se l'anno dopo io non lavoravo già più con Naggiar. D'altra parte, anch'io avevo vissuto una cocente delusione nel '68, quando "La siepe" fu battuta da "Canzone per te" di Roberto "O Rey" Carlos e Sergio Endrigo. Per Carlos si era mosso tutto il Brasile e il Portogallo. Né potrò dimenticare l'amarezza di quella sera quando, alla fine degli anni Ottanta, praticamente tutta la sala stampa prese a ululare contro "Oggi sposi", il pezzo che presentavo con la Power. Erano prevenuti contro di noi, volevano perpetuare il cliché della coppia tutto miele. E invece era una canzone con una carica davvero esplosiva. Di Romina posso dire che comunque non ci soffriva più di tanto: si divertiva, ma non era il suo mondo. Partecipava del mio viaggio nelle sette note, si stupiva dei nostri successi internazionali, di quando "Felicità" era diventata la colonna sonora di un film con Nurejev, di quando sbancava Francia, Spagna, Sudamerica. Magari si affaticava nelle tournée, ma le affrontava con professionalità. E se devo dirla tutta, io con lei non ho mai litigato. Mai. E per nessun motivo. Quando è finita ci siamo lasciati con grande civiltà.