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Baccini: «Quella non l'ho più vista nemmeno al bar»

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CANTERÀ CON POVIA

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Per evitare inutili appendici del reality che li ha resi di nuovo famosi, si è sacrificato ancora una volta Francesco Baccini. Senonché Povia, proprio lui, il cantore dell'innocenza, ha fatto l'inguacchio. Ha portato con sé l'amico bistrattato e lo consola con una filastrocca che parla, ironia della sorte, di due piccioncini innamorati. Il cantautore che al Tenco dello scorso anno ha registrato «Lettera da lontano» di Enzo Jannacci, ora inserita nel suo nuovo cd, confessa di non aver ricevuto da Dolcenera neanche un sms. Esperto di jam sessions (in quell'occasione era coadiuvato da Davide Van de Sfroos, Daniele Silvestri, Morgan e Sergio Cammariere), Baccini si esibirà con Povia, diviso tra il richiamo della gabbianella (ovvero il tenero piccione) e quello del gatto (ops, gattamorta). Uscito dalla porta, rientra dalla finestra. Che effetto le fa? «Molto più surreale e divertente così. Non mi hanno voluto in gara, ma alla fine mi avranno lo stesso tra i piedi. Sarà una partecipazione in un puro stile baccinesco. La canzone esclusa, "Fragile", sta andando benissimo, per cui il mio Festival l'ho già vinto». Cosa farà stasera insieme a Povia? «Non ci abbiamo ancora pensato. Sono pronto a suonare qualsiasi cosa che abbia dei tasti». Che effetto le fa condividere lo stesso palco di Dolcenera? «È casuale. Ma condivisione è una parola superata da un pezzo. Uscito da Music Farm ho chiuso la saracinesca. Non ci siamo più né visti, né sentiti. Nemmeno per prendere un caffè al bar». Allora nessun rancore? «Sono tranquillo come una pasqua. Ci ho messo una pietra sopra quando mi sono accorto che Dolcenera era mossa da altri motivi che si chiamano carriera. Mi ha usato come un pupazzo per altri fini. Mi rendo conto che la gente ha visto una storia senza un finale, ma ero stufo di fare il bambino piccolo che aspetta il giocherello». E se la incrocerà dietro le quinte? «Non sono mica un serial killer, sono una persona educata e sarà un incontro tra due conoscenti-estranei». Cosa l'ha colpita di lei? «Mi ha colpito che ero fuori di testa. Lì era tutto alterato: non andavo d'accordo con nessuno e mi sono aggrappato a questa persona che mi sembrava amica. Poi il gattamortismo ha fatto il resto».

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