I BRANI E GLI ARTISTI
L'industria boccheggia, va a rotoli, le case discografiche della capitale hanno quasi tutte chiuso i battenti, mandato a casa migliaia di persone. Sul palco di Sanremo dovrebbe sventolare la bandiera bianca della resa invece come se nulla fosse Giorgio Panariello, bronzeo e inossidabile, inneggia ai suoi cantanti in gara pur sapendo che difficilmente questo festival porterà rimarchevoli risultati d mercato. L'anno scorso disse la stessa cosa Paolo Bonolis diffidando degli intellettuali che invocavano canzoni di qualità a suo dire contrarie al gusto popolare. Il risultato è stato che nel 2005 l'unico scoop discografico sono stati i Negramaro, eliminati al primo colpo dalla kermesse. In compenso quest'anno abbiamo dai baby cloni e qualche spiraglio di luce si potrebbe intravedere solo in alcuni nomi come Antonello, Simone Cristicchi, L'Aura e Riccardo Maffoni che tentano la carta dell'innovazione. Riusciranno a vendere dischi? Alla vigilia sembra difficile. Ma noi ce lo auguriamo. Nei big c'è qualcosa di buono. Il ritorno di Ron, autore nobile e per niente legato agli stereotipi del mercantilismo a se stante. E l'esordio di Noa, grande voce in coppia con Carlo Fava. Povia che l'anno scorso fu il momento piu applaudito. Nicky Nicolai una delle sorprese più liete del Festival. Quanto ai Nomadi è evidente che la loro presenza unita ad una lunga storia gloriosa, regali al Festival un brivido in più. Alex Britti è un autore di vena evanescente e mai banale. Dolcenera, artista maiuscola (il suo nome d'arte, ricordiamolo, deriva da un canzone di Fabrizio De Andrè) potrebbe riservare una grande sorpresa. Come lo stesso potrebbe accadere per Mario Venuti che pure vanta un curriculum invidiabile. Un giudizio a parte merita il progetto di D'Alessio - Mogol con Gigi Finizio e i Ragazzi di Scampia che comunque regalerà dei momenti di riflessione nella baraonda festivaliera. Car. Gua.