di ALDO COSTA È STATO la maschera di Roma ma anche di tutta l'Italia, è scomparso da tre anni ma il ...
Alberto Sordi ha salutato il mondo il 25 febbraio 2003, a 82 anni, dopo una straordinaria carriera da «fenomeno» dello spettacolo. Figlio di un direttore d'orchestra, nato a Roma il 15 giugno 1920, il trasteverino Albertone, prima di diventare il campione dell'interpretazione dei difetti italiani, affrontò dal 1936 diversi campi dello spettacolo: fantasista, comparsa in alcuni film, imitatore da avanspettacolo, ballerino di rivista, doppiatore. Proprio con questo ruolo aveva vinto il concorso della Mgm per dare la voce a Oliver Hardy, Ollio. Il primo film da protagonista fu diretto da Roberto Savarese: «Mamma mia, che impressione!», del '51, un mezzo fiasco. Ma nello stesso anno Federico Fellini, che lo conosceva da tempo e ne aveva intuito le potenzialità, lo scelse per «Lo sceicco bianco». Nel 1953 uscirono altri due film destinati a esercitare un influsso importantissimo nella carriera dell'attore: «I vitelloni», sempre di Fellini, che rese strafamoso l'attore con il grido «Lavoratori!», seguito dalla pernacchia, e «Un giorno in pretura» di Steno, che segnava la nascita di Moriconi Nando, «l'americano». Fu una svolta per Sordi e la commedia all'italiana. Albertone divenne un «blockbuster» (anche se allora il termine non esisteva). Girò centinaia di film, quasi tutti di grandissimo successo: «Il conte Max» (1957), «I magliari» (1959), «Brevi amori a Palma di Maiorca» (del '59, nei panni dello «zoppetto» Anselmo Pandolfini), «Gastone» (1960), «Il giudizio universale» (1961), «Il medico della mutua» (1968), «Nell'anno del Signore» (1969), «Polvere di stelle» (1973), «Un borghese piccolo piccolo» (1977), «Dove vai in vacanza?» (1978), «Il marchese del Grillo» (1981), «Il tassinaro», «Tutti dentro» (1984), «Troppo forte» (1986).