Se la bellezza diventa una dittatura
Non è una domanda, ma un'affermazione, contenuta nel sottotitolo dell'ultimo libro scritto da Willy Pasini, «Dietro la bellezza» (pagg. 177, euro 15), con un altro medico, Maria Teresa Baldini, esperta in chirurgia plastica. Dunque, a braccetto psichiatria ed estetica (dotta, però, proprio come il «dott» che precede la seconda firma dell'agile volumetto edito da Mondadori): quattro mani per formare un concetto attendibile e attuale dinanzi a una definizione e a un'aspettativa sempre cangianti, proprio come la rincorsa verso una perfezione che non produce benessere interiore. E, probabilmente, neanche bellezza, nell'accezione in cui può diventare portatrice di seduzioni. Abbiamo incontrato Willy Pasini e Maria Teresa Baldini alla Terme di Saturnia, nella sala-lettura di un «buen retiro» che per molti versi può essere considerato lo scenario ideale per parlare di bellezza del corpo, tra i discorsi ancor più «fumosi» (vista la temperatura dell'acqua) delle signore che, per una volta nella vita, non hanno nemmeno freddo. E gli uomini, in silenzio, pensano a sciogliere un po' di grasso o a carpire qualche segreto dalle donne. Per poi conquistarle? No, non succede quasi più: almeno partendo da questi presupposti. Perché l'uomo riferisce sempre più a se stesso i benefici del miglioramento del proprio aspetto, avvicinandosi in maniera decisa all'icona di Narciso, profondamente contrapposta a quella di Adone che invece utilizzava la bellezza per scopi relazionali. E anche le donne, probabilmente per difendersi dalla strana «non-chalance» dei maschi, sfidano più facilmente le donne verso il mito della bellezza in una gara quasi a circuito chiuso. Professor Pasini, perché l'idea di un libro dai contenuti apparentemente frivoli? «Senza dubbio, nella nostra società, la bellezza è sopravvalutata. Da tutti: dalle donne, dagli uomini, dai politici, dai businessmen e dai pubblicitari. Oggi l'imperativo è: bisogna essere belli. E la novità è che a pensarlo sono soprattutto gli uomini, che spendono moltissimo rispetto al passato in creme, trattamenti e, segretamente, persino per interventi di chirurgia estetica». Come mai gli uomini sono più consapevoli del potere della bellezza? «Probabilmente, gran parte del cambiamento è dovuto all'influsso del mondo omosessuale. Da sempre, e questo è ovvio, i gay sono stati sensibili alla bellezza e alla giovinezza del corpo maschile. Punti di riferimento? Quelli della classicità greca: i kouroi, i torsi dei guerrieri e dei giovani atleti che ancora oggi ammiriamo nei musei sono un'icona gay, e non solo. Infatti, adesso sono i maschi eterosessuali a quardare ai kouroi e ai Bronzi di Riace con rinnovato interesse. Per questo vanno in palestra e persino dell'estetista». Al riguardo, qualche dato aiuta a capire meglio: nel 2004 i maschi americani hanno speso 1,5 miliardi di dollari in profumi e per prepararsi la mattina impiegano circa 51 minuti, solo quattro meno della media femminile. In questo senso c'è da dire che i nuovi "narcisi" sono attentissimi al guardaroba. Le distinzioni tra maschile e femminile non sono più così marcate e si assiste a un progressivo «ermafroditismo di massa». Così, come le donne portano ora i pantaloni, magari insieme ad anfibi di tipo militare, così l'abbigliamento maschile è sempre più «destrutturato» e colorato, assumendo caratteristiche e dettagli di quello femminile. Ma qual è la ragione di questo fenomeno? «Un'incertezza d'identità - risponde Maria Teresa Baldini — . I maschi, per conquistare, puntano su elementi che un tempo erano considerati importanti solo nell'universo femminile: un esempio, la moda del torace depilato, anche in uomini etero». Il libro non si limita ad affrontare i diversi modi in cui uomini e donne vivono la bellezza ma, dopo aver distinto tra bellezza puramente estetica e charme (che viene dall'interno, ed è legato alla personalità), cerca di scoprire a cosa essa serva realmente: in primo luogo a sedurre, e non solo nei rapporti di coppia (infatti, anche