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di DINA D'ISA È IN ARRIVO sul grande schermo l'undicesima pellicola dedicata alle rocambolesche avventure ...

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Jean Reno e Steve Martin, nel ruolo dell'ispettore Clouseau, personaggio completamente immerso nel nostro tempo: naviga su internet, viaggia sulla Smart e usa il viagra. L'unica costante con il passato è che Clouseau rimane il solito imbranato, anche se alla fine riesce, a suo modo, a risolvere un importante caso mandando su tutte le furie il suo superiore, l'ispettore capo Dreyfus, interpretato stavolta da Kevin Kline. La storia si consuma tra interni lussuosi, belle donne (tra le quali Beyoncé Knowles ed Emily Mortimer), suggestive immagini di Parigi e New York e tante gag spesso esilaranti. Come quella in cui bevendo il suo drink, il mojito alla fiamma, Clouseau distrugge mezzo Waldorf Astoria, celebre albergo di Manhattan, sulla Fifth Avenue. La saga de «La pantera rosa» nasce nel 1963, con un film ambientato in parte a Cortina, diretto da Blake Edwards e con Claudia Cardinale nel cast. Peter Sellers fu chiamato all'ultimo per sostituire Peter Ustinov, ma il vero protagonista era David Niven, che tentava di rubare il meraviglioso brillante che dà il titolo alla pellicola. La figura di Clouseau emerge però nel secondo film della serie, «Uno sparo nel buio», interpretato da Peter Sellers, che apparirà in altre cinque pellicole del genere: «La pantera rosa colpisce ancora» ('75), «La pantera rosa sfida l' ispettore Clouseau» ('76), «La vendetta della pantera rosa» ('78), «Sulle orme della pantera rosa» ('82), «La pantera rosa - il mistero Clouseau» ('83). L'ottavo film della serie è stato poi realizzato col materiale inutilizzato dei precedenti; nel nono non c'è più Peter Sellers e nel decimo appare Roberto Benigni nella parte del figlio della pantera rosa. Costanti invece nel tempo i marchi inimitabili della serie: la pantera rosa disegnata da Friz Freleng e la sigla musicale di Henry Mancini. Sono intanto giunti a Roma, questa settimana per presentare il film, l'americano Steve Martin e il francese Jean Reno, nei panni di Ponton, rude assistente dell'ispettore. Martin ha detto di essersi «calato completamente nel personaggio, proprio come fece Sellers, che non recitava Clouseau, ma era Clouseau». Per Jean Reno «Martin è un comico di grande talento e una persona di cultura. Il suo inglese con accento francese mi fa ridere molto. Fare da spalla non mi dispiace affatto: per Benigni, che mi ha offerto una parte ne «La tigre e la neve», avrei fatto qualsiasi cosa. Se mi avesse chiesto di girare una scena in cui aprivo solo una porta e me ne andavo lo avrei fatto. Per Steve farei lo stesso. Mi hanno offerto milioni per il seguito di «Leon», ma ho rifiutato. Sono più importanti gli incontri con le persone». Intanto, in America «La pantera rosa» ha riscosso grande successo di pubblico: «I ragazzi conoscono a memoria le battute del film - ha precisato Martin -. Spero che ci sarà il sequel. Di sicuro, io e Jean Reno abbiamo un futuro da ballerini: la scena del film in cui balliamo in calzamaglia non l'abbiamo mai provata ed è uno schianto».

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