I tesori di Leonardo e le vedute di Caffi
Da non perdere è ad esempio l'esposizione "Leonardo da Vinci. Capolavori in mostra" presentata fino al 19 marzo nella Biblioteca Reale, che affianca i tre fogli leonardeschi di sua proprietà ai cinque provenienti dal Metropolitan di New York, dagli Uffizi e dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Né vanno trascurati gli importanti disegni degli allievi di Leonardo: Andrea Solario, Ambrogio De Predis, Cesare da Sesto. In archeologia sono rarissimi i ritrovamenti di tombe principesche e reali intatte, con tutti i loro tesori, non depredati dai famigerati tombaroli. E proprio per questo è assolutamente eccezionale il numero di tombe non profanate trovate nella "Valle dei Re Traci", nell'odierna Bulgaria, con maschere funerarie, gioielli e corone d'oro. Ne abbiamo una straordinaria selezione nella mostra "Tesori della Bulgaria. Dal Neolitico al Medioevo", presentata fino al 15 marzo a Roma, nel Palazzo del Quirinale. L'estrema libertà stilistica in arte non paga in termini di notorietà e successo commerciale. Lo dimostra il caso Cagli (1910-1976), artista fondamentale per la cultura italiana dagli anni Trenta ai Cinquanta ma penalizzato dalla sua pionieristica oscillazione fra astrazione e figurazione. Alla forza visionaria e al talento di Corrado Cagli è ora dedicata, fino al 4 giugno, un'ampia mostra antologica nella Mole Vanvitelliana di Ancona, sua città natale. Speriamo che dia avvio ad una duratura e profonda riscoperta dell'artista. Patriota, viaggiatore avventuroso e soprattutto pittore degli "effetti speciali", dal tripudio luminescente dei fuochi d'artificio alle nevicate su Venezia fino alla luce abbagliante del deserto. È Ippolito Caffi, grande vedutista dell'Ottocento a cui il Museo di Roma in Palazzo Braschi dedica fino al 2 maggio una grande mostra antologica che lo consacra come il degno erede di Canaletto e Bellotto pur nel bel mezzo della temperie romantica, che lo influenza profondamente. Non sarà il massimo dell'originalità ma rivela comunque un ammirevole sforzo organizzativo volto a catturare centinaia di migliaia di visitatori (se ne prevedono 500mila alla chiusura, il 26 marzo) la mostra che propone la strabiliante accoppiata Van Gogh-Gauguin al Museo di Santa Giulia, a Brescia. Visitandola chiunque può farsi un'idea abbastanza completa dell'irrequieto percorso creativo dei due grandi artisti, che convissero e lavorarono fianco a fianco per due mesi, dall'ottobre al dicembre 1888 ad Arles. L'ultima novità artistica? È la Mobile Art, concepita appositamente per i telefoni cellulari. Se siete curiosi dal 21 febbraio andate a visitare la prima mostra che la presenta, ospitata nella sede della Triennale di Milano e intitolata "Artesto. Connect to Art". La Mobile Art nasce dalla collaborazione creativa di poeti e scrittori come Alda Merini e Erri De Luca, intellettuali come Philippe Daverio e Carlo Freccero, musicisti come Mogol e i Subsonica, artisti visivi quali Bianco-Valente, Botto & Bruno, Studio Azzurro. Volete godervi un'arte divertente e ludica ma anche profonda? Allora andate a vedere le mostre dell'austriaco Erwin Wurm e dell'argentino Leandro Erlich al MACRO di Roma, fino al 7 maggio. Entrambi stravolgono in modi surreali e illusionistici le nostre abitudini percettive e visioni consolidate. Si va così dalla casa cicciona e parlante di Wurm alla tromba di scale messa in orizzontale da Erlich.