Proibito proibire: il '68 a «La grande storia»
Al programma di Nicola Caracciolo da Kennedy alla contestazione studentesca
Grandi venti di cambiamento sembrano destinati a sconvolgere il mondo. È questo l'argomento del programma di Nicola Caracciolo di cui ci si occuperà con filmati singolari, molti dei quali inediti. In Italia gli studenti occupano le Università. Ci sono scontri violenti con la polizia. Negli Stati Uniti la protesta ha due obiettivi principali: la guerra in Vietnam e le discriminazioni razziali a danno dei neri. In Francia la rivolta del Maggio mette in crisi la presidenza di uno dei grandi uomini della vecchia Europa: il generale Charles De Gaulle. In Cecoslovacchia i carri armati sovietici soffocano la rivolta dei ragazzi che sperano nel comunismo dal volto umano. Gli slogan della contestazione giovanile - è la prima volta che ciò accade - vengono riecheggiati in tutto il mondo dalla televisione: «Fate l'amore non fate la guerra», «È proibito proibire», «Siamo realisti chiediamo l'impossibile». Un anno meraviglioso e sanguinoso al tempo stesso. Le immagini di repertorio, raccolte nelle cineteche di tutto il mondo, sono spesso inedite. Vengono accompagnate dai più celebri brani pop dell'epoca. La musica - si pensi ai Beatles e ai Rolling Stones - è stata certamente la lingua franca della gioventù d'allora. E così la trasmissione farà riferimento a veri e propri idoli che, grazie alla forza del messaggio musicale di quel periodo, ancor oggi influenzano la scena rock: si pensi ai Doors di Jim Morrison o alla chitarra distorta di Jimi Hendrix. Il programma, tra l'altro si occupa dell'assassinio di Robert Kennedy e dello spinoso problema del Vietnam, passando per il desiderio di Praga di avere un comunismo finalmente diverso da quello imperialista e liberticida imposto da Mosca. Mar. Cat.