Auto e futurismo? Il biglietto da visita dell'Italia

L'Italia sarà ricordata per l'esposizione di questi pezzi la mostra «Mito&Velocità», allestita nel padiglione del Maneggio degli Zar: con vista Cremlino, a pochi passi dal «chilometro zero» della città russa, una placca dorata a partire dalla quale vengono misurate tutte le distanze da Mosca, a una manciata di passi dalla piazza Rossa. Una mosta-expo allestita su due piani di un unico, immenso, padiglione, biglietto da visita tutto italiano che, in questi giorni, ha sfiorato le quarantamila presenze: non è un caso se, il tipo medio del visitatore ha tra i trenta e i quaranta anni e, soprattutto, è un appassionato di griffe italiane alla continua ricerca di modelli da perseguire. Desiderare di farsi immortalare in una fotografia accanto ai modelli della Ferrari, della Fiat, della Lamborghini e dell'Alfa Romeo è un passo breve, o ancora cercare di entrare a far parte dei forum che di volta in volta vengono organizzati su questo o quel prodotto italiano è praticamente scontato: nei giorni feriali i visitatori sono stati circa 2.500; oltre mille, al contrario, le presenze registrate nei week-end. Avventori, incuriositi dalla cartellonistica con cui è stata tappezzata la città russa o, ancora, addetti ai lavori, che hanno preso parte a tavole rotonde e seminari illustrativi: settanta, in questo caso, i rappresentanti di altrettanti enti russi dal giorno dell'inaugurazione per un allestimento organizzato dall'Istituto Nazionale per il Commercio Estero in collaborazione con l'Associazione Nazionale tra Industrie Automobilistiche e che, innanzi tutto, intende promuovere i prodotti dell'industria-Italia in un paese, la Russia, in cui la ripresa del settore automobilistico si fa sentire, soprattutto per quanto riguarda l'importazione di auto straniere, quasi raddoppiate rispetto al biennio 2003-2004, passando da 164 mila a 280 mila, fino ad arrivare alla soglia delle 430 mila unità del 2005. Insomma come viene presentata l'Italia ai russi? Si parte dagli Antichi Romani, con un'allusione speciale al Colosseo e ai resti archeologici degli antichi fasti dell'Impero, si passa per l'autoritratto di Leonardo, corredato da video a rappresentare il Rinascimento, periodo chiave da non sottovalutare. Con un salto temporale si passa attraverso la storia della pila di Alessandro Volta e si arriva ai primi decenni del Novecento e quindi al Futurismo, punto di contatto (se non di discendenza) con la Russia: immancabile quindi la riproduzione a grandezza reale di «Forme unice nella continuità dello spazio», ovvero la «nike» di Boccioni e delle opere di Giacomo Balla: studiosi e in un certo senso esecutori della velocità, messa su tela. Il percorso che arriva alle automibili di ultima generazione è, quindi, un persorso artistico: solo al livello inferiore prende il via un discorso tecnologico, fatto di modelli di treni e prodotti da presentare a un mercato aperto, quello russo.