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Gli U2 conquistano tutto, alla Carey solo briciole

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Doveva essere la serata di Mariah Carey e invece in questa edizione del premio considerato l'Oscar della musica Bono e gli U2 che «How to dismantle an Atomic Bomb» hanno conquistato cinque premi su cinque nomination. Tra questi migliore album dell'anno e migliore canzone dell'anno, con «Sometimes you can't make it on your own». Il premio per il miglior singolo dell'anno è andato, invece, ai Green Day, con la ballata «Boulevard of Broken Dreams», che ha battuto Mariah Carey, uscita sconfitta se non per tre Grammys vinti in categorie meno importanti. John Legend ha invece vinto tre Grammy, tra cui quello come migliore nuovo artista. Kelly Clarson è stata premiata come migliore artista femminile mentre Stevie Wonder come migliore artista maschile. Migliore assolo rock per Bruce Springsteen con la sua Devils and Dust che l'altra sera, dopo essersi esibito, ha pronunciato la frase: «Riportiamoli a casa», riferito ai soldati americani impegnati in guerra. Spazio anche per un gruppo leggendario: il grammofono per il migliore album rock è infatti andato a Bigger Bang, dei Rolling Stones. Kanye West, anche se, come accaduto lo scorso anno, ha perso i premi importanti ha trionfato nella sezione rap, e ha vinto per il migliore album, migliore canzone e best rap solo performance. Il premio alla carriera è andato, postumo, a Richard Pryor. Il trionfo è stato per gli U2 e sono stati proprio gli U2 a regalare le emozioni più intense alla serata. Una su tutte quella che ha visto Bono in coppia con Mary J. Blige, in una esibizione mozzafiato. Grande spettacolo sin dall'apertura dello show, che ha visto Madonna, avvolta da un body celeste, esibirsi a fianco di due ologrammi, in quella che è stata la prima esibizione ai Grammy di una banda virtuale, i Gorillaz. Impressionante anche l'omaggio corale a New Orleans, cui la serata era stata dedicata, aperto dal Boss e cui hanno partecipato da Sting a Steven Tyler e che è stata chiusa dalla fugace apparizione di Sly Stone.

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