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Manuela: «In teatro mi sento vera artista»

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Per l'attrice è un prova importante che si articolerà in una lunga tournée destinata a toccare le principali città italiane con approdo a Roma in autunno. Il ruolo di Mita, giovane consorte dello sterile zio Simone, beffato dalla fertilità di Liolà, permette infatti a Manuela di restituire l'evoluzione di un personaggio deciso a non lasciarsi sopraffare dall'astuzia altrui. La virata verso lo stile drammatico riguarda anche la fiction in quanto in «Onore e rispetto», sei puntate in preparazione per Canale 5, all'Arcuri è affidata la parte di una meridionale emigrata al nord e costretta ad affrontare tragiche avventure. Cosa le piace del personaggio di Mita? «La determinazione, la spontaneità e la verità. Dapprima succube e sottomessa al marito ricco e potente, quando teme di perderlo, poiché l'uomo crede di poter avere un figlio da Tuzza, decide di farsi mettere anche lei incinta da Liolà per riconquistare la sua onorabilità di moglie in grado di generare un erede. Reagisce al tradimento e alla fine risulta vincente». Come si sente ad affrontare un autore come Pirandello? «È un cambiamento decisivo. Da una commedia leggera come "Pretty Woman" con cui ho girato per tre stagioni, arrivo alla grande scrittura ed è una bella responsabilità. Devo tutto al sostegno di Gigi Proietti che ha saputo insegnarmi e dirigermi. Il personaggio me lo sono cucito addosso e l'ho potuto fare mio». Che rapporto ha con il teatro? «Pochi sanno che ho iniziato con due anni di scuola di recitazione a Roma. Nonostante la popolarità televisiva, ho sempre continuato a recitare in teatro sia pure in piccoli ruoli. Soltanto sul palcoscenico, infatti, sento una fortissima emozione che la macchina da presa non potrà mai dare. Sei in diretta col pubblico, percepisci un applauso, una risata, una qualunque reazione che ti coinvolge. È un gioco unico e speciale». C'è un personaggio nei suoi sogni? «Mi piacerebbe affrontare "La bisbetica domata". Fu il mio primo spettacolo, ma allora la protagonista era Elisabetta Gardini. Caterina mi affascina per la sua indomabilità». Le somiglia? «No, io sono domabilissima. Ho un carattere sanguigno e ho dichiarato la mia tendenza alla gelosia, ma comunque so conservare il mio self-control nel privato come nel lavoro». E con Montano come si regola? «La gelosia, secondo me, fa parte dell'amore e se non esigessi la sua fedeltà vorrebbe dire che non sono davvero innamorata. Comunque, sono in grado di non dare a vedere quello che provo per non risultare pesante e immatura. Deve essere il partner a mostrarsi così intelligente da non mettere a repentaglio il legame». Il gossip di cui è spesso protagonista la infastidisce o la gratifica? «Mi rendo conto di come sia un aspetto integrante del mio mestiere, ma vorrei che si parlasse di più della mia attività professionale che delle mie scelte private. Gli italiani hanno morbose curiosità sulle persone conosciute e la stampa desidera assecondarle. In questi giorni hanno ingigantito la dichiarazione sul mio giovanile "innamoramento" del tutto platonico nei riguardi di Flaherty. Dieci anni fa, quando lavorai con lui in teatro, in occasione di "Giorni incerti di settembre", era naturale che subissi il suo fascino, ma ovviamente non c'è stato nulla. Comunque le storie e i tradimenti interessano tutti. In fondo anche "Liolà" sembra un gossip anticipato e quasi moderno!». Tornerà sul piccolo schermo? «Sto finendo "Onore e rispetto" per Canale 5 con Giancarlo Giannini e Virna Lisi. Sono una ragazza sfortunata, violentata dal padre che finisce per prostituirsi. A metà giugno sarò poi impegnata in una storia di quattro donne carcerate, sempre per Mediaset».

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