CORINNE MAIER
E ormai nessuno ne fa mistero. Disciplina inventata dal viennese di nome Sigmund Freud, la psicoanalisi è di fatto parte integrante della cultura, e l'inconscio, il complesso edipico e la castrazione sono concetti ormai propri della cultura condivisa da tutti. Definire che cos'è uno psicoanalista è cosa, però, piuttosto difficile. Perché l'analista non è un educatore né un consigliere, non cerca certo di rendere l'analizzato «normale», ma è uno che presta ascolto e interpreta il senso di ciò che il paziente gli racconta. Sdrammatizza Corinne Maier scrivendo che «l'analista, la persona alla quale avete affidato le chiavi del vostro essere, non è diverso dal resto dei comuni mortali». Dopo il successo di «Buongiorno pigrizia», la Maier (a Bergamo per assistere al film di Elisabetta Sgarbi di cui è protagonista, «Due contro una»), nella sua nuova opera, «Buongiorno lettino» seziona e demolisce, armata solo della sua tagliente ironia, il mito dell'analisi. Brillante e irriverente, illustra una serie di modelli in cui ognuno si può riconoscere. Corinne, da un brioso e se vogliamo "leggero" manuale di sopravvivenda in azienda, passiamo ad un testo che non è affatto una lettura "leggera", anzi. Non crede che i suoi lettori si sentiranno un po' traditi? «È importante tradire i lettori, ed è importante che il lettore si senta destabilizzato e poi, mi piace tradire...ho tradito la mia azienda...» Come si fa a tradire un'azienda? «Lei dovrebbe scrivere un libro molto cattivo sui giornalisti, sul loro gergo, i loro metodi discutibili, i loro pregiudizi, le loro culture..» Le tesi di Lacan, spesso paradossali ed incomprensibili, sono da lei condivise. Non pensa che ciò le attirerà le critiche dei guru della psicologia «classica»? «Innanzitutto tutto ho cercato di spegare quello che io ho capito di Lacan perché non ho capito tutto, inoltre è una mia lettura di Lacan, quindi soggettiva. È vero anche che gli psicanalisti non sono d'accordo tra di loro su molte cose ma questo c'è sempre stato e fa parte del dibattito». Avrebbe un consiglio da dare a tutti coloro che dilapidano euro sul famoso «lettino»? Un consiglio che consenta loro di liberarsi della dipendenza? «Per quanto riguarda i soldi molti psicoanalisti, compresa me, adeguano le parcelle in funzione dei pazienti. Poi ci sono terapie che durano poco, i problemi concreti si risolvono presto, quindi nessuna dipendenza». S.B.