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Lei, lui, l'altro. Monotoni nonostante Irving

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ANCORA un romanzo di John Irving tradotto per il cinema, «A Widow for One Year», dopo il successo recente della riduzione delle «Regole della casa del sidro», realizzato da Lasse Hallström per l'interpretazione di Tobey Maguire, Charlize Theron e Michael Caine. Della trasposizione, questa volta, si è occupato un regista ancora quasi alle prime armi, Tod Williams, che si è scritta anche la sceneggiatura. Un'estate afosa, sul mare, in prossimità di New York. Marito e moglie, Ted e Marion, con una bambina, profondamente segnati dalla morte in un incidente di un altro figlio, già grandicello. Ted, che è un noto scrittore per bambini e anche pittore, supera il lutto non solo scrivendo e dipingendo ma concedendosi di frequente, qua e là, varie avventure extraconiugali, qualcuna anche turbolenta. Marion vive chiusa in se stessa e sembra un po' riaprirsi alla vita quando Ted invita, perché collabori con lui nei mesi estivi, un giovanetto, Eddie, quieto, onesto e tranquillo, ma presto fortemente attratto da lei. Immagina di esserne tenuto a distanza invece ecco che Marion gli cede, prendendo spesso lei stessa l'iniziativa. È solo però un ripiego che, al massimo, conferma la frattura esplosa in quel matrimonio dopo il lutto. Così Marion, di nuovo vestita di nero, andrà via, Eddie, finita l'estate, andrà via a sua volta e Ted resterà solo, sconfitto anche da se stesso. Più che i fatti, contano gli stati d'animo. Seguiti dal regista-sceneggiatore con accenti soprattutto interiori, anche quando si fanno in primo piano le azioni spesso molto sregolate di Ted e i cedimenti al sesso di Marion. Il rapporto sempre più in bilico dei coniugi è tratteggiato quasi di riflesso, nonostante le evidenti increspature che lo costellano, e così quel personaggio di Eddie che, pur avendo sempre ammirato Ted da lontano, ora, da vicino, ne realizza tutti gli aspetti negativi, tanto da separarsene senza rimpianti. Come, senza molti rimpianti, si separerà anche da Marion, di cui ha intuito le crisi ben più laceranti e profonde di quello che traspariva solo un po' dai suoi cedimenti erotici. A questo si aggiunga la cornice: un panorama marino reso soffocante dall'estate, ma non per questo meno prodigo di immagini suggestive: in contrasto scoperto con i turbamenti dei vari personaggi. Interpreta quello di Marion, Kim Basinger, tornata, però più matura, al fascino d'una volta. A Ted dà volto Jeff Bridge, barbato, irsuto, iroso, con accenti forti. Eddie è Jon Foster. Si è intravisto in qualche altro film ma non ha lasciato tracce. Come, tutto sommato, neanche qui. G. L. R.

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