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Gusto retrò per bimbi di ogni età

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PRIMA VISIONE

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I TEMPI sono cambiati: Bambi nella versione Terzo Millennio non chiama più: «Mamma, mamma», ma: «Papà, papà». Segno di un'epoca che muta orientamenti. E che le cose cambiano è dimostrato anche dall'affermazione, disattesa, del padre di Bambi, il cervo Grande Principe della foresta: «Il principe guida il branco, ai piccoli pensano le femmine». L'intenzione però non troverà riscontro, visto che Bambi ha perduto la mamma (nel primo famosissimo film del '42) e il cervo Principe si adatterà ad allevarlo. A parte le perplessità sul fare il sequel di un cartone realizzato più di sessant'anni fa, questo «Bambi 2» è un film d'animazione decisamente complesso che stabilisce un ponte tra la realtà di oggi e quella dei bambini di un'altra epoca. Realizzato secondo i canoni stilistici dell'era d'oro Disney concede pochissimo al gusto variopinto e veloce dei giorni nostri. Scordatevi Toy Story, Shrek e Madagascar. Niente musica rap, niente balli all'ultima moda. La scenografia di Bambi 2 è una sognante foresta dipinta ad olio nella quale sembra perfino di poter distinguere qualche pennellata. Altro che computer e 3d. Tra cascate di luce e maestosi tronchi d'albero si muovono personaggi che sono un omaggio alla filosofia del grande Walt (ma solo un omaggio, il padre del cinema d'animazione moderno non lo resuscita nessuno). I coniglietti sono simpatici, la puzzola è divertente, il gufo ha un'aria sussiegosa. Tutti si muovono con misurata lentezza dando il senso di un cartone «all'antica». Le musiche melodiche, rafforzano il gusto retrò, incrinato appena dalla constatazione che oggi i rapporti tra mamma, papà e bambini appaiono mutati. Ma non troppo. Il risultato è un cartone elegante e ben riuscito, che si rivolge ad una fascia di età particolare (e francamente un po' trascurata), quella dei bambini tra i tre e i sette anni, ma la pellicola potrà piacere anche ai più grandicelli. E per i genitori sarà interessante vedere i piccini di oggi incantati davanti a uno spettacolo così vicino ai gusti dei loro nonni quando erano bambini. Ant. Ang.

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