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Da un classico dell'Ottocento cinque matrimoni ben riusciti

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«Orgoglio e pregiudizio», di Jane Austen, è una della opere maggiori della letteratura inglese primo Ottocento. Uno schema semplice (anche se personaggi sono complessi). Una famiglia, i Bennet, della buona borghesia di provincia. Cinque figlie in età da marito. È importante che lo trovino perché, senza dote, non hanno futuro in una società in cui alle donne non è neanche permesso di ereditare. Ci sono però poche occasioni di incontri, qualche ballo e l'arrivo di certi reggimenti con ardimentosi ufficiali. Due figure più in primo piano delle altre, Elizabeth, una delle figlie, un ricco aristocratico con un castello nei dintorni, Darcy. L'incontro sulle prime, comunque, non è felice perché un equivoco dietro l'altro metteranno entrambi sotto una cattiva luce. Solo alla fine si chiarirà tutto e Elizabeth e Darcy, accorgendosi di amarsi, si sposeranno mentre attorno, grazie anche ai buoni uffici dello stesso Darcy, riusciranno a sposarsi anche altre sorelle Bennet, qualcuna dopo aver sofferto di cocenti delusioni. Questo schema, affrontato finora una sola volta al cinema (nel 1940, con la regia di Robert Z. Leonard, protagonisti Laurence Olivier e Greer Garson), è stato fatto oggetto, invece, di molte riduzioni televisive, specialmente ad opera della BBC. Oggi, così, a portarlo sullo schermo, è un registra televisivo inglese, Joe Wright, che se lo è fatto riscrivere da una romanziera, Deborah Moggach, dedita anch'esse a molte imprese in TV. Però son riusciti a far cinema, e con tutte le carte in regola. Intanto quella famiglia al centro, con tutti i caratteri ben precisati. Poi gli intrighi, i contrattempi, addirittura le sventure che la coinvolgono. Infine, l'epoca, con le sue contraddizioni sociali (anche se, oltre Manica, la rivoluzione francese ha mutato il costume)e, di fondo, un'autentica cornice inglese di campagna, di castelli, di dimore patrizie, affidata a ritmi spesso travolgenti quando, di scena, ci sono i balli o l'alternarsi nella cittadina dei vari reggimenti. Con dialoghi forbiti, rispettosi del testo originale, con modi, tutti, di una estrema eleganza e, fra le pieghe, anche con personaggi buffi, a cominciare da quel pastore Collins, fra le macchiette più gustose inventate da Jane Austen. Felicissima l'interpretazione di noti attori quasi tutti inglesi. Elizabeth è Keira Knightley («La maledizione della prima luna»), Darcy è Matthew Macfayden, in arrivo da teatro e TV, la mamma ansiosa di maritare le figlie è Brenda Blethyn («Segreti e bugie»), Lady Catherine è Judy Dench: lontanissima, con i suoi modi arcigni, dal brio di «Lady Enderson presenta». G. L. R.

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