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La gara per il trono di Bond girl ha portato

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Sì perché la soap-opera sui protagonisti del prossimo 007 è terminata: la «bambola» del nuovo James Bond, Daniel Craig (e anche per arrivare a lui che Calvario) sarà Thandie Newton, trentaquattrenne dello Zambia, che ha ben imparato a conquistare parti importanti in film di primo piano. Qualche maligno afferma che la bella Thandie in realtà tanto bella non è. Di sicuro non fa parte di quella schiera di maggiorate da torcicollo che invadono da sempre il grande schermo, ma questo aumenta il suo prestigio. Thandie punta soprattutto a farsi apprezzare per le sue qualità di attrice, così è riuscita a sbaragliare la concorrenza diventando protagonista di film come «Mission Impossible 2» nel 2000, «The Chronicles of Riddick», del 2004 e del recentissimo «Crash - Contatto fisico», accanto a Matt Dillon. Finisce la pioggia di notizie, ipotesi, rifiuti attorno alla gara per essere la partner dell'agente segreto più famoso del mondo. Finisce anche per mancanza di tempo, visto che l'inizio delle riprese di «Casino Royale», tratto dal primo romanzo di Ian Fleming sull'agente 007, è previsto a giorni. Attorno all'identità del «nuovo» Bond e poi della sua partner si è scatenato un grande polverone, durante l'anno appena passato. Tale da sospettare che in buona parte sia stato alzato ad arte per conquistare titoli sui giornali e nei Tg. Effettivamente, oggi, una voce importante da prevedere nel budget di un film è il lancio pubblicitario, che, in certi casi, eguaglia o addirittura supera il costo generale per la realizzazione. Così un po' di riflettori gratis non possono che fare bene. A lungo si è dissertato sul nome dell'attore prescelto per riempire l'incolmabile vuoto lasciato da Pierce Brosnan (tranquilli, gode di ottima salute, ma di 007 proprio non ne poteva più). Alla fine, passando per i nomi altisonanti di Mel Gibson, Ewan McGregor, Clive Owen, la scelta è caduta sul praticamente sconosciuto Daniel Craig che il 15 ottobre scorso ha festeggiato l'ingaggio con una parata in motoscafo sul Tamigi. Più complessa la scelta della «prima» Bond girl (ovviamente l'agente 007 deve avere più di una fidanzatina per film). Una di quelle «di contorno» è delle nostre parti: Caterina Murino, cagliaritana, 28 anni, ex quarta classificata a Miss Italia e ex «letterina». Per la Bond girl numero uno il parto è stato lungo e difficilissimo. Per il ruolo si è parlato del premio Oscar Charlize Theron, della fidanzata del portiere della Juventus, la praghese Alena Seredova, e poi della bella ungherese Andrea Osvárt, di Rachael Stirling, emerita sconosciuta figlia di un'altra emerita sconosciuta, Diana Rigg, che però, in gioventù, nell'ormai remoto 1969, aveva fatto ella stessa la Bond girl. Nella rosa dei nomi erano comparse anche Uma Thurman, Angelina Jolie, Naomi Watts e se non fosse morta si sarebbe parlato anche di Rita Hayworth. Insomma un vero tormentone che ha conquistato le prime pagine dei giornali. A questo punto è lecito domandarsi: ma chi sta dietro a una campagna mediatica così ben congegnata? Rispondere non è difficile: è Barbara Broccoli, la produttrice cinematografica di maggior fama e successo del momento. E come potrebbe essere diversamente. È nata nel '60, figlia del leggendario produttore Albert Broccoli e dall'attrice Dana. Poco dopo la sua nascita il padre, che gli amici chiamavano familiarmente «Cubby», fece una proposta al collega Harry Saltzman. «Harry - disse Cubby - c'è un film che vorrei fare con te... Hai mai letto i romanzi di James Bond? Al cinema potrebbe funzionare». Accidenti se funzionò. E oggi quei film li produce la figlia. Buon sangue non mente.

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