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L'attrice presenta a Roma la pellicola «Per sesso o per amore?»

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Protagonista della storia, ideata su misura per lei dal regista, è la divina Monica Bellucci, nei panni di una prostituta in affitto, che lavora in un equivoco pub di Pigalle, quartiere dove abita nella realtà proprio Blier, che ha voluto stavolta omaggiare l'Italia. Soprattutto attraverso i suoi stereotipi, sospesi tra spaghetti, generose curve femminili, condomini con i panni stesi — citando Sofia Loren ne «La giornata particolare» — e tanta opera lirica italiana. Ad affiancare la Bellucci, due attori tipicamente francesi. Bernard Campan, nel ruolo di un impiegato che, avendo vinto una lotteria di 4 milioni di euro, le propone di vivere con lui, per centomila euro al mese. E Gerard Depardieu, negli abiti di un pericoloso gangster che dovrà alla fine rassegnarsi nel vedere la sua donna tra le braccia dell'anonimo impiegato: per il quale, persino quando scopre che non ha più un soldo, la prostituta si trasforma in una infedele massaia. «Il mio personaggio è una prostituta che non esiste nella realtà — ha sottolineato la Bellucci, ieri a Roma —. È una donna che ha potere, perché è molto desiderata e mi ricorda la «Bocca di Rosa», che cantava Fabrizio De Andrè: per questo lo considero un film femminista. Essere nuda è per me un fatto normale, visto che il mio corpo è l'oggetto del mio lavoro fin da quando ero modella. Ma sono contro la nudità quando è gratuita. Blier ha scritto il film su di me senza conoscermi e dopo aver visto «Irreversible», film scandalo al festival di Cannes del 2002. Ho lavorato con Blier che era appena nata mia figlia Deva, l'essere che più amo al mondo, è sempre con me anche quando lavoro. Chissà che succederà quando mia figlia vedrà «Irreversible»? Ma non scelgo i film pensando come domani mi giudicherà mia figlia. Mi fa paura vedere l'Italia oggi, un Paese che dal punto di vista culturale, sociale e scientifico, ha fatto un enorme passo indietro. Chi ci rimette sono le donne che non hanno soldi. Per le cellule staminali è meglio andare in Turchia: tutto questo per giochi politici ed economici». Riguardo a «sesso e amore», uno dei temi toccati nella prima enciclica papale di Benedetto XVI l'attrice, avvolta in un casto abito di lana scura, non ha dubbi: «Il desiderio è solo la fase iniziale e carnale della coppia, ma poi deve sfociare nell'amore. Altrimenti, tutto diventa sterile», ha concluso la Bellucci in procinto di partire per gli Usa per girare un nuovo film. Si tratta di «Shot'em up» di Michael Davis con Clive Owen e Paul Giamatti: un thriller, tra azione e ancora tanto amore.

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