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AL MERCADANTE

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Creare un filo conduttore che leghi due realtà così diverse tra loro attraverso lo strumento più nobile della comunicazione visiva e culturale è la grande sfida affrontata dall'attore John Turturro (memorabili le sue interpretazioni sul grande schermo per "La Tregua", "Barton Fink" o "Mo'Better Blues"), dal regista Roman Paska e dal direttore artistico Jeffrey Horowitz quando hanno deciso di portare sulla scena lo spettacolo teatrale «Souls of Naples», la traduzione inglese di «Questi fantasmi», uno dei capolavori di Eduardo De Filippo. Ed ancora più sfidante è il proporre lo spettacolo a Napoli. Lo spettacolo infatti andrà in scena in esclusiva europea al Mercadante di Napoli dal 24 al 29 gennaio. La presentazione si è svolta ieri mattina al teatro con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato al fianco di Turturro, Paska e Horowitz, l'assessore al comune Rachele Furfaro, la presidente del teatro Rosanna Rummo, il direttore Nini Cutaia, Donna Zakowska ideatrice delle scene e dei costumi e l'intero cast della compagnia teatrale formato quasi esclusivamente da attori italoamericani: Max Casella nei panni del portiere Raffaele, Felix Blaska e Bill Blowers (facchini ed altri personaggi), Rocco Sisto (Gastone Califano), Turturro che interpreta il protagonista Pasquale Lojacono, Didi Conn (prof. Santanna e Carmela), Francesca Vannucci moglie di Pasquale, Matte Osian (Alfredo Marigliano), Aida Turturro interpreta Armida, la moglie di Alfredo. «Il testo è bellissimo - ha sottolineato l'attore - anche se abbiamo incontrato molti problemi con la lingua». Dalla versione newyorkese sono stati introdotte alcune frasi in napoletano ma lo spettacolo è interamente recitato in inglese con alcune frasi italiane proiettate sopra il palco. «Personalmente - continua - mi auto molto con la gestualità, tipica dei napoletani. È molto difficile capire Napoli, una città in continuo movimento dove nulla è stabile e rettilineo. Certamente abbiamo ritrovato i luoghi descritti da Eduardo ed il famoso caffè che solo dopo averlo bevuto qui ho capito la battuta del testo "questo caffè mi sembra cioccolato". Come tutti spero che questa nostra esperienza serva a divulgare le opere italiane nel mondo. A partire da Viviani che fino ad oggi neanche conoscevo». Della sfida è delle difficoltà incontrare per organizzare la messa in scena napoletana hanno parlato la presidente Rummo, che ha ricordato l'anniversario «della prima rappresentazione dello spettacolo al teatro Quirino di Roma nel 1946» ed il direttore Cutaia che ha sottolineato quanto «è stato difficile incontrarsi, soprattutto per le differenza culturali ed organizzative dei due paesi, con degli sforzi enormi da parte nostra». L'assessore Furfaro ha tenuto a sottolineare che lo spettacolo «chiude il Festival (Napoli) Scena Internazionale, che dopo il successo raggiunto con spettacoli di oltre 50 compagnie, abbiamo già dato mandato agli stessi teatri di programmare la prossima edizione che durerà tre anni».

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