A SANREMO CANTÒ CON BATTISTI E LEALI
Addio a Pickett, re del R&BLa sua «Everybody needs somebody» fu reinterpretata dai Blues Brothers
Aveva 64 anni. Pickett era diventato celebre negli anni Sessanta e i suoi due brani più famosi erano stati inclusi dalla rivista Rolling Stone tra le 500 canzoni più famose di tutti i tempi. Negli ultimi tempi aveva avuto vari problemi di salute, ha detto Chris Tuthill della agenzia Talent Source. Pickett è stato, assieme ad Aretha Franklin ed Otis Redding, uno dei tre campioni della musica rhythm and blues (o R&B) alla fine degli anni sessanta. Il R&B esisteva già come genere, ed era confinato agli Stati Uniti e al pubblico nero, loro trovarono la strada per farlo accettare al pubblico più vasto come musica energetica, ideale per ballare e lo imposero come genere musicale predominante in concomitanza con il declino del beat. Come la Franklin e Redding (e molti altri artisti soul e R&B) Pickett aveva cominciato come cantante di gospel ma aveva abbandonato presto questo genere riuscendo a portare in testa alle classifiche di tutto il mondo i suoi grandi successi, come "After Midnight", "Land Of 1,000 Dances", "Everybody Needs Somebody" (poi ripresa in una travolgente versione da John Belushi e Dan Aykrod nel grande film "Blues Brothers" di John Landis, del 1980). Uno dei chitarristi nel suo gruppo, nei primi tempi, era stato un giovanissimo Jimi Hendrix. La sua grande popolarità lo portò anche al ricco (allora) mercato italiano, coinvolgendolo in un paio di partecipazione al festival di Sanremo con Fausto Leali in "Deborah" nel 1968 e poi l'anno dopo assieme a Lucio Battisti, che si stava affacciando proprio allora al successo: non riuscirono ad arrivare in finale, la canzone, di Battisti-Mogol, era "Un'Avventura", in stile vagamente R&B. Nato in Alabama nel 1941 e cresciuto a Detroit, Pickett aveva cominciato al sua carriera con il gruppo dei Falcons all'inizio degli anni Sessanta e nel 1962 aveva avuto una certa notorietà con "I Found a Love" in cui era la voce solista. A scoprirlo era stato il bassista del gruppo, Willie Schofield, mentre Pickett oziava sulla veranda di casa. Ricordava Wilson: «Schofield era di ritorno dal dentista, eravamo ad Hastings Street in Detroit, Michigan. Quella strada era la peggiore del mondo, in quegli anni, con tutta la prostituzione e la gente malfamata che potete immaginare. Io stavo seduto sul retro, davanti alla porta che dà sul vicolo. Stavo suonando la chitarra quando arrivò lui. Salì i gradini delle scale, non sapevo chi fosse. Mi chiese di suonare di nuovo il motivo che stavo improvvisando. Poi mi chiese anche di cantare come poco prima. E io lo feci, certo. Se un tizio ha abbastanza fegato per invadere la mia veranda e chiedermi di ricominciare tutto da capo, è giusto accontentarlo. Mi disse: "Hey, hai una bella voce. Il mio nome è Willis Schofield, suono nei Falcons. Ne hai mai sentito parlare? Io dissi di no. Lui mi chiese ancora: "conosci una canzone che si chiama "You're So Fiiiiiine". Io dissì sì, e lui mi invitò a fare delle prove. Accettai. Alla fine del primo giorno mi piacevano così tanto che mi offrirono un contratto. Così andai in tour con i Falcons. Ma non mi piacevano quelle loro canzoni così leggerine, e così presi a scrivere "I Found a Love" e quel tipo di roba». Nel 1965 la Atlantic Records l'aveva messo a contratto e con loro aveva registrato "In the Midnight Hour", forse il suo successo più noto. Seguirono "Mustang Sally" e "Funky Broadway" anche se il maggior successo pop di Pickett fu Land Of the 1000 Dances. All'inizio degli anni Settanta il cantante aveva inciso altri brani celebri tra cui una versione di "Hey Jude" dei Beatles. La sua ultima canzone di successo era stata "Fire and Water" del 1972. Ma non aveva mai mollato. Cinque anni fa diceva: «Non posso considerarmi certamente un fallito. Ho sette nipotini, non sono sposato, ma spero di poterlo fare più in là. Ho una bellissima casa in Virginia, ho una macchina che vale più di centomila dollari. Le vicende della mia vit