Celentano: Pierino, tu inganni il pubblico
«Lasci che si dicano stupidaggini facendo credere che parli io». E il falso Adriano telefona a Striscia
Adriano Celentano, paladino della libertà di espressione e di parola sul piccolo schermo, che con il suo programma «Rockpolitik» ha preteso di dare voce a chi la voce in Tv, a suo parere, non l'aveva più da tempo, minaccia di querelare Pierino Chiambretti. Il conduttore di «Markette» su La7 sarebbe «reo», secondo l'ex Molleggiato, di aver proposto in maniera frequente, all'interno del programma una imitazione di Celentano senza avvertire il pubblico che si trattava di una parodia e non del diretto interessato. Più precisamente, scrive lo stesso Celentano nel blog contenuto all'interno del suo sito Internet, rivolgendosi direttamente a Chiambretti: «Inganni la gente, prendi uno che imita la mia voce, gli fai dire delle "stronzate" senza capo né coda, badando bene a non dichiarare, ed è qui la tua malafede, che si tratta di un imitatore e non di quello vero che, tra l'altro, parlerebbe in una maniera assai diversa». Non solo, ma Celentano rincara ancora la dose perché definisce Chiambretti addirittura «stupido ed anche scorretto», sottolineando di essersi «scomodato» personalmente a scrivere sul suo blog, lui che caratterialmente non si sente adatto a star seduto e fermo dinanzi ad un computer ed ha bisogno di muoversi altrimenti anche i pensieri rischiano di fermarsi. Dunque per la sua prima volta che scrive al computer, Celentano dichiara Chiambretti colpevole del reato di aver omesso di precisare che il personaggio che parla con la sua voce è un imitatore. Intanto ieri sera l'imitatore, Claudio Lauretta, ha telefonato alla banda di «Striscia la notizia» che era intervenuta ironicamente sulla polemica Celentano-Chiambretti. Nel corso del Tg satirico di Antonio Ricci, è infatti giunta una telefonata del finto Molleggiato che diceva: «Chiambretti si merita un bel Tapiro, continua ad usare la voce di un imitatore. Mica è giusto». La voce di Celentano, in collegamento telefonico con Ezio Greggio, era proprio quella di Claudio Lauretta, l'interprete dell'imitazione incriminata del Molleggiato a «Markette», che alla fine della telefonata a «Striscia» si è svelato a Greggio: «Lo imito così bene, che Celentano c'è cascato!». «Mi vedo costretto a querelare Chiambretti» aveva detto Celentano prima che si palesasse l'imitatore. Piena di stupore e di incredulità la reazione dell'interessato che raggiungiamo telefonicamente: «sono quanto mai sorpreso, non solo Adriano Celentano è stato ed è ancora un riferimento musicale che ha attraversato tutta la mia esistenza, ma mi meraviglia di vedere scritte proprio da lui, paladino e fautore della libertà di parola sul piccolo schermo, frasi di tale portata. Non comprendo questo atteggiamento che dovrà essere necessariamente chiarito in una delle prossime puntate della mia trasmissione», dice il conduttore di «Markette» facendo capire di voler rispondere personalmente al suo ex idolo musicale. E continua: «Celentano è diventato il "ragazzo della via Blog", quell'imitazione era un gioco e anche un omaggio. Nessuno si sognerebbe di pensare in un contesto ironico e goliardico che non si tratta di una parodia. Noi non desideriamo essere subdoli, né vogliamo metterci contro "il re degli ignoranti", ma stiamo pensando ad una soluzione che chiarisca al più presto la faccenda». La recente polemica, questa volta, contro Piero Chiambretti, è l'ultima di una lunga serie che ha come protagonista Celentano e che è iniziata quella sera del 1987 quando nel «Fantastico» da lui presentato su Raiuno, l'ex Molleggiato invitò in diretta a votare contro la caccia, in pieno clima referendario. Si aggiunge anche a quelle già avvenute in passato tra personaggi televisivi che troppo spesso si svolgono con successivi botta e risposta proprio attraverso i mezzi di comunicazione.