Zeffirelli: trionfo di tragico e comico

Di vaglia il cast, che alterna nomi noti (la Devia come Donna Anna, Corbelli come Leporello e Gimenez come Don Ottavio) ad altri giovani, tra cui svetta il ventottenne Marco Vinco, figlio d'arte, che sarà nientemeno che Don Giovanni. La presentazione alla stampa sembra quasi un finale d'opera con i cantanti schierati in fila come per un grande concertato e la voce fuori campo... non del Commendatore (che nell'opera viene a riconfermare la morale divina tra gli uomini) ma di Zeffirelli, indisposto, di cui la sola voce entra perentoria nella sala della conferenza stampa come una voce dall'alto ( ricordate la Voce di un Miracolo a Milano di Zavattini?). Dopo che il sovrintendente Ernani ha ribadito il suo leitmotiv, come Cassandra, sul ruolo culturale dell'Italia e sulla difesa della lingua italiana e dell'opera lirica nostrana in Europa, e dopo che il direttore artistico Trombetta ha segnalato che si tratta di una prima europea per il fortunato allestimento del Metropolitan di New York, Soudant apre il concertato degli interpreti segnalando la multipla valenza della partitura mozartiana che nasce in uno dei momenti di massima creatività del salisburghese. Segue il minuetto degli interpreti, tutti felicissimi di aver lavorato con il grande assente, Zeffirelli. «Un'esperienza illuminante - sintetizza Corbelli - Mi confronto con Leporello dal 1977, quando vinsi il concorso di Treviso. In quest'opera è l'unico personaggio al di fuori della patina barocca, viene dalla Commedia dell'Arte e dal teatro napoletano. Parla il linguaggio letterario di Da Ponte, non quello del popolo...» «Zeffirelli mi ha consigliato - rivela Vinco - di sfruttare la carta della mia giovane età e delle energie giovanili, pur mantenendo la coscienza del mio operare. Don Giovanni non è un giovane incosciente, bensì uno che sfida il destino sino in fondo in un incontro-scontro col metafisico». «Un ruolo facile quello di Don Ottavio - dice Gimenez - è un buono, innamorato, forse con un carattere femmineo, ma onesto, generoso, tollerante, contrario alla violenza. È il personaggio più equilibrato, anche se le donne lo sottovalutano ritenendolo un debole». Debutta nel ruolo di Donna Elvira la Takova: «Il personaggio risponde al mio temperamento: una donna pazza, innamorata, gelosa, possessiva come la Medea della Callas». Infine il saluto fuori campo di Zeffirelli in contumacia: «Chiunque ami la musica è legato a Don Giovanni, l' opera più perfetta, tragica e comica insieme. Se ci fosse un concorso di bellezza tra le opere, lo vincerebbe sicuramente».