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Un anno di stelle in punta di piedi

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Basta più pragmaticamente rivolgersi ai cartelloni degli Enti che dimostrano in qualche modo di esserer interessati alla promozione di questa antica e nobile arte, connaturata all'uomo ma invero poco redditizia a meno che in ballo, è proprio il caso di dirlo, non ci siano alcuni dei mostri sacri di Tersicore come Alessandra Ferri o Roberto Bolle o magari qualche grande classico di repertorio a fare da specchietto per le allodole. I Laghi dei cigni, Le Belle addormentate o le Cenerentole non hanno età e sono capaci di avvincere per la loro immortale musica e spesso anche per le loro coreografie pubblici da cinque ai novant'anni e oltre, salute permettendo. Scorriamo dunque i cartelloni alla ricerca di novità, conferme e riprese in un momento che per la danza sembra pieno di iniziative e di crescente interesse da parte degli spettatori. E cominciamo inevitabilmente dalle presenze astrali (in danza, si sa, noblesse oblige). Il "noble" Roberto Bolle sarà presto al Teatro dell'Opera di Roma in Giselle (1 marzo), ma anche al San Carlo di Napoli nel Lago dei cigni e in giugno al Teatro Arcimboldi di Milano nella ghiotta confezione "with friends", mentre Alessandra Ferri sembra prediligere invece le latitudini del Nord Italia e si farà applaudire tra poco a Ferrara e Modena accanto a colleghi francesi, ma anche alla Scala ne La strada di Nino Rota. Da tenere d'occhio anche la strepitosa Svetlana Zakarova (Odette-Odile d'eccezione a Roma poco tempo fa) nella Bajadera scaligera in maggio e la sempiterna ed elegante Sylvie Guillem sempre agli Arcimboldi di Milano, ma forse anche l'emergente argentino Inaki Urlezaga (il 18 gennaio ad Asti nel Don Chisciotte e in aprile a Civitanova Marche) su cui si comincia a dire un gran bene. Tra le grandi compagnie internazionali di danza, che accanto al livello della esecuzione riescono spesso a garantire titoli di successo, il ventilato arrivo del Corpo di ballo del Teatro Mariinski di Pietroburgo al Massimo di Palermo in settembre nel Don Chisciotte di Petipa e del sempre gradito e leggendario Bolscioi moscovita a Torino in ottobre sarebbe davvero un bel colpo. C'è poi da seguire anche il volto moderno della Madre Russia affidato al Balletto di Boris Eifman, già visto all'Opera di Roma, che sarà di scena il 26 gennaio a Reggio Emilia con una Anna Karenina in cui la protagonista diventa una ninfomane, e poi con la ormai classica Giselle rossa agli Arcimboldi ed a Bari. Per chi ama il Teatro-danza tedesco promette bene a Reggio Emilia in maggio, con uno spettacolo ispirato all'acqua, Sasha Waltz che in giugno firmerà anche la regia del Dido and Aeneas di Purcell a Ferrara. Da non mancare tra poco il Romeo e Giulietta di Neumeier col Balletto di Amburgo al Lirico di Cagliari (che ospiterà anche il Béjart Ballet Lausanne), ma anche la Alvin Ailey Dance Company a Parma in autunno e le Etoiles e solisti del New York City Ballet in un saporoso Omaggio a Balanchine per l'Accademia Filarmonica Romana in marzo. Tante danze naturalmente anche per Mozart, a celebrarne la ricorrenza della nascita. A giugno ci penserà la Scala con coreografie di Kylian e Uwe Scholz, a Firenze il Maggio Danza rivitalizzato da Giorgio Mancini o anche l'Aterballetto con l'acrostico WAM (che sta per Wolfgang Amadeus Mozart) di Mauro Bigonzetti in giro per l'Italia. E c'è anche chi ha pensato di riesumare quella piccola chicca mozartiana che è Les petits Riens, composti a Parigi da Mozart per l'amico coreografo Jean Georges Noverre nel 1778. E per Shostakovich (altro centenario dell'anno) basterebbe il prossimo coraggioso minifestival di Beppe Menegatti al Teatro Nazionale di Roma. Come sempre il loro dovere di presentare le novità e spesso le contemporanee contraddizioni del momento presente spetterà poi come sempre alla Biennale Danza, al RomaEuropa Festival, a Torino Danza che in febbraio si abbellirà di danze in concomitanza con le prossime Olimpiadi bianche, al Festi

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