Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La Carmen nera seduce l'Europa

default_image

È Pauline Malefane l'attrice africana che conquista anche gli Usa

  • a
  • a
  • a

Si tratta di un evento davvero eccezionale, se si considera che la pellicola reppresenta il primo musical africano in lingua Xhosa, parlata nei sobborghi di Capetown. L'opera s'ispira alla Carmen messa in musica da Georges Bizet e, a sua volta, basata sulla novella di Prosper Merimée. Protagonisti sono 40 attori e cantanti sudafricani della Compagnia Dinpho Di Kopane, scelti 4 anni fa dallo stesso regista, mentre nei panni della Carmen c'è la corpulenta attrice nera, Pauline Malefane, moglie del cineasta. «Si tratta di un grande musical, o meglio di una moderna opera lirica in cui batte il cuore della tradizione europea, che si fonde con i suoni e la vita della moderna Africa — ha spiegato ieri il regista accanto alla moglie attrice, presso l'Ambasciata romana del Sud Africa — L'ottimo riscontro ottenuto nei teatri internazionali ci ha regalato poi la notorietà necessaria per continuare. Quando sono andato in Sud Africa per i primi provini, le persone venivano da me come sarebbero andate da McDonald's, perchè offrivo loro un lavoro. Nonostante i recenti progressi del Sud Africa, nel Paese sopravvivono ancora ampie sacche di povertà e la cultura resta inaccessibile a gran parte della popolazione. Per questo, abbiamo organizzato l'anteprima del film a Khayelitsha, sobborgo di Capetown in cui è stato ambientato il film e in pochi giorni gli spettatori sono diventati migliaia. A differenza di gran parte del continente africano, lì la musica non è incentrata su ritmi e percussioni tribali: solo a Capetown ci sono più di mille cori, ciascuno formato da circa cento elementi. Persiste una percezione dell'opera molto meno elitaria di quanto avvenga in Europa. Conferma di questo processo è la stessa storia di Pauline che ha cominciato a cantare a cinque anni e, senza alcuna formazione specialistica, ha maturato un'abilità vocale straordinaria». Per la Malefane, Carmen esprime «la certezza di una donna liberata, anche nel gestire un corpo tutt'altro che filiforme, in netta controtendenza con i canoni moderni della bellezza occidentale. È anche questo un modo di difendere la libertà di donna rispetto all'uomo. Il successo mondiale di questa e altre produzioni, come "West Side Story" o "Rocky Horror", ci ha portati a realizzare la versione per il cinema di una Carmen nera che, nei sobborghi di Capetown, incarna l'ascesa delle donne sudafricane e il veloce progresso sociale femminile nel Sud Africa democratico». Il regista ha dichiarato che, proprio per questi motivi, «U-Carmen» presenta anche una forte valenza politica, come il suo prossimo film, in programma al Sundance festival il 22 gennaio: «S'intitola "Son of Man" e racconta la storia di un Gesù Cristo nero —— ha concluso Dornford-May —— Stavolta, Pauline Malefane vestirà i panni della Vergine Maria, mentre a interpretare Gesù è l'attore sudafricano Andile Kosi. La storia ripercorrerà la vita di Cristo dalla nascita alla crocifissione, ispirandosi al "Vangelo secondo Matteo" di Pasolini, trattato come se fosse stato scritto da un addetto stampa».

Dai blog