IL DRAMMATURGO

Molti studiosi attribuiscono la paternità delle sue opere a Francis Bacon, filosofo, inventore della scienza moderna, e Lord Cancelliere sotto Giacomo I. I baconiani sostengono che il teatro era una professione disdicevole e un uomo di quella statura non poteva che nascondersi dietro l'identità di un giovane e promettente attore della compagnia del Ciambellano per mettere in scena le proprie opere. Una specie di prova diabolica al contrario: Bacon non poteva esporsi, e quindi è lui l'autore. La più divertente prova a sostegno della loro tesi viene da un anagramma. In "Pene d'amore perdute", il clown Costard (in molte traduzioni indicato come Trullo (il villico)) pronuncia la più lunga parola - per giunta in latino - che appare nelle opere scespiriane: honorificabilitudinitatibus. Ventisette lettere che - anagrammate - offrono questa soluzione: "Hi ludi F. Baconi nati tuiti orbi". Tradotto in italiano: "Questi drammi, creazione di F. Bacone, sono conservati per il mondo". La schiera dei candidati al patrimonio poetico di Shakespeare comprende anche molti aristocratici (il diciassettesimo conte di Oxford, il quinto conte di Rutland, la contessa di Pembroke, il sesto conte di Derby e Sir Edward Dyer), preoccupati anch'essi dall'odore di zolfo che emanava il teatro. Indiziati come autori infine due drammaturghi coevi: Ben Jonson e Christopher Marlowe (ma non si capisce perché avrebbero attribuito ad altri le proprie opere migliori). M. T.