«L'inchiesta» di Base e «I vicerè» di Faenza passeranno prima in sala
Una maniera più ampia di fruire dei racconti e delle storie che non verranno più proposte soltanto in Tv, ma saranno anticipate nelle sale cinematografiche. Ripercorrendo, in questo modo, la strada che è stata aperta, ma per motivi differenti, da «La meglio gioventù». La vicenda firmata da Marco Tullio Giordana, infatti, nata come fiction televisiva è approdata prima nei circuiti cinematografici sia nazionali che internazionali e successivamente sul piccolo schermo in quattro puntate. Il successo di una tale operazione ha convinto a tentare un singolare esperimento: approfondire la sinergia tra cinema e fiction e cercare di produrre storie che, in momenti differenti, arrivino a pubblici diversi. In questo contesto Raifiction ha in cantiere la realizzazione di due fiction: la prima è «L'inchiesta», le cui riprese, con la regia di Giulio Base, si stanno svolgendo in Tunisia, nella cittadella della fiction ricostruita nei pressi di Hammamet. La seconda è «I vicerè», con la regia di Roberto Faenza, tratto dall'omonimo romanzo di Federico De Roberto. I progetti cinema e fiction sono così elaborati: il prodotto finito arriva prima nelle sale cinematografiche, in una versione adattata alle esigenze degli spettatori del grande schermo e dopo circa sei mesi la vicenda in formato fiction passa, in una sorta di prima visione televisiva, sul piccolo schermo. «L'inchiesta» ha un cast di grande prestigio, con Murray Abraham, Daniele Liotti, Ornella Muti, Max Von Sidow, Anna Kanakis, Enrico Lo Verso. La vicenda si svolge subito dopo la morte di Gesù di Nazareth, quando l'imperatore Tiberio incarica il suo più fidato tribuno, interpretato da Liotti, di indagare sulla vera personalità del Cristo e di riferirgli i risultati delle sue indagini. Mentre «L'inchiesta» è a buon punto della lavorazione, «I vicerè», invece, sono attualmente in fase di preparazione: si sta scrivendo la sceneggiatura molto fedele al capolavoro di De Roberto e, ad eccezione della prestigiosa regia di Faenza, il cast non è stato ancora formato. La sceneggiatura è ovviamente incentrata sul grande affresco di quella aristocrazia siciliana nel momento del difficile passaggio dal regime borbonico alla nuova realtà sociale dell'Italia unita così come lo aveva proposto De Roberto in maniera da poter conquistare gli spettatori cinematografici e televisivi. «Magari si potesse arrivare a realizzare delle storie a puntate per il grande schermo, sarebbe una maniera per rivitalizzare la nostra cinematografia» afferma Carlo Bixio, produttore di fiction per la Tv. «Questi due esperimenti si inseriscono positivamente nell'ottica della massima diffusione di un prodotto. Si tratta di una operazione proficua per autori e produttori, anticipata dalla tendenza di far passare prodotti di successo prima sulle emittenti satellitari e successivamente sulla Tv generalista», afferma Francesco Scardamaglia, sceneggiatore. È d'accordo anche Giorgio Capitani. Il regista infatti puntualizza: «Far arrivare a due pubblici così differenti una medesima opera, è un tentativo meritorio. Soprattutto se si considera che il linguaggio per il piccolo ed il grande schermo è molto diverso». Una operazione all'incontrario, invece, dovrebbe vedere la luce su Mediaset. Si tratta di una fiction in tre puntate dal titolo «Non mi sposerò mai» con protagonista Alessandro Preziosi. Il progetto è di mandare in onda le prime due puntate su Canale 5, interrompere poi il racconto ad un certo punto e dare appuntamento al cinema per la conclusione della storia. Intanto continua la guerra di fiction: Raiuno per contrastare «RIS, delitti imperfetti» la cui seconda puntata va in onda domani su Canale 5, programma «Gente di mare», in onda la domenica, eccezionalmente anche il mercoledì sera.