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Panariello: «All'Ariston porto i fiori di Pescia» Ma era solo uno scherzo

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SANREMO, SPOT CON POLEMICHE

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Coreografia che, naturalmente, sarà realizzata con i fiori di Pescia, visto che io sono toscano». E meno male che si trattava di una candid camera, visto che la gag televisiva del conduttore e direttore artistico del prossimo Festiva di Sanremo, Giorgio Panariello, in vista della realizzazione di un pacchetto di spot che andranno in onda da fine gennaio, ha mandato su tutte le furie e tenuto col fiato sospeso commercianti e pubblico, per una buona mezz'ora. Ma si sa che lo scherzo è bello quando dura poco e, alla fine, megafono alla mano, Panariello ha rincuorato gli animi annunciando che si trattava di «una bufala». Per rendere ancora più credibile la candid camera, non solo erano state piazzate telecamere nascoste sui tetti di alcune palazzine di via Matteotti, ma davanti all'Ariston erano state posizionate anche due foto-progetto che mostravano il corso prima e durante il Festival di Sanremo. Non sono mancati pure alcuni attimi di tensione, quando una commerciante delle parti dell'Ariston ha gridato che avrebbe fatto causa alla Rai e che non avrebbe mai accettato di chiudere il suo negozio. A un certo punto è intervenuto anche il sindaco, Claudio Borea, che stando al gioco ha finto di pretendere spiegazioni da Panariello per questa scelta. «È uno scherzo della Befana che dimostra la volontà della Rai di accendere già da adesso i riflettori sul Festival e su Sanremo - ha commentato Borea - Una candid camera che è durata lo stretto necessario per la realizzazione di un paio di spot televisivi».

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