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di ADRIANO MAZZOLETTI COME MOLTI della sua generazione, Woody Allen, nato nel 1935, si innamorò del ...

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Erano la tromba Bunk Johnson, il clarinettista George Lewis, il trombonista Jim Robinson che divennero immediatamente i suoi idoli. Per comprenderne le ragioni bisogna capire quale era la situazione del jazz negli Stati Uniti in quel periodo. L'epoca delle grandi orchestre swing era ormai terminata, il bop di Parker e Gillespie era ancora racchiuso nel mondo dei musicisti soprattutto di colore e solo pochi appassionati ne apprezzavano le straordinarie qualità, l'avanguardia bianca del pianista Lennie Tristano e dei suoi discepoli era anch'essa relegata in un ghetto da cui sarebbe uscita solo alcuni anni dopo. Il pubblico americano, soprattutto quello di New York, si lasciò facilmente attrarre da un fenomeno costruito ad arte da alcuni scrittori e produttori discografici. La scoperta del jazz primitivo. Musicisti sconosciuti fino ad allora, nati tutti alla fine dell'800, vennero presentati come i creatori del jazz. Per il giovanissimo intellettuale Woody Allen, come per moltissimi altri ragazzi fu una rivelazione. Vennero colpiti da quella musica e da quei personaggi che suonavano in un stile che nessuno aveva mai ascoltato. Comprò un clarinetto ed iniziò a copiare la musica di George Lewis. Lo stesso Allen ci ha riferito che il primo motivo che imparò fu «Burgundy Street Blues», un blues che George Lewis aveva inciso nel 1943 per la American Music, la casa discografica che lanciò in tutto il mondo quei musicisti, che spesso steccavano, suonavano male, ma che possedevano un fascino straordinario mentre la loro musica emanava quel profumo del sud, che il jazz aveva ormai perduto da molti, troppi anni. Allen ed altri negli Stati Uniti, Claude Luter in Francia, i ragazzi della Roman New Orleans Jazz Band in Italia, divennero ben presto gli alfieri di quel jazz che è passato alla storia come «New Orleans Revival» e che fino agli anni Sessanta è risuonato in tutti i locali di jazz e nelle sale da concerto. Gradatamente anche il revival lasciò il posto ad altre forme ed oggi pochi sono i gruppi che ripropongono quello stile primigenio. Allen e i suoi musicisti, sono gli ultimi rappresentanti di una musica che ha ormai nel mondo pochi rappresentanti ma il cui compito è quello di tramandare uno stile che è stato alla base della musica più importante del XX° secolo creata da artisti di genio, quali Jelly Roll Morton, King Oliver, Louis Armstrong la cui arte è stata tramandata attraverso le loro incisioni e che Woody Allen, con il suo clarinetto e altri musicisti fanno rivivere sui palcoscenici di tutto il mondo.

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