MOSTRA DEDICATA AL PAPIRO DI ARTEMIDORO
Il prezioso reperto è stato acquistato dalla Fondazione per l'Arte della Compagnia San Paolo, che lo ha fatto restaurare e affidato in comodato gratuito al Museo Egizio. Curata da Claudio Gallazzi e Salvatore Settis, l'esposizione organizzata in concomitanza con i Giochi Olimpici invernali, si intitolerà «Le tre vite del Papiro di Artemidoro», proprio perchè svelerà i tre diversi livelli di lettura di questa straordinaria e rarissima testimonianza del periodo ellenistico, riemersa dopo duemila anni di oblio, e simile, per importanza, ai Rotoli del Mar Morto. Il reperto (che complessivamente è lungo più di 250 centimetri e alto fino a 32,5 centimetri) ha avuto infatti vita travagliata. Realizzato verso la metà del primo secolo a.C., il papiro doveva contenere il secondo libro di Geografia di Artemidoro di Efeso (noto soprattutto quale fonte di Strabone e all'epoca morto solo da pochi decenni) e alcune carte geografiche, ma il progetto non venne completato e successivamente usato (per circa un secolo) prima per esercitazioni di disegno di animali mitologici e reali e quindi come taccuino per bozzetti di figure. In seguito, il rotolo fu ridotto a materiale da macero e con altri documenti (una ventina di lettere, in parte collegate all'amministrazione romana dell'Egitto) entrò a far parte del corredo di una mummia. La mostra torinese, per questa prima presentazione al pubblico, cercherà di ricreare (grazie a prestiti di una trentina di musei e l'importante apporto del Museo Egizio) intorno al Papiro di Artemidoro un contesto di saperi, volti, culture che ne spieghi l'origine prospettando anche gli indirizzi di ricerca scientifica che il reperto suggerisce. E, per cominciare, una serie di accuratissimi disegni ne favorirà la lettura, permettendo anche l'integrazione di alcune parti mancanti, ricostruibili grazie all'impronta lasciata dall'inchiostro quando il papiro era arrotolato. Il percorso espositivo si suddividerà dunque in diverse sezioni. Si partirà con una breve panoramica sugli antichi rotoli di papiro, usati per la scrittura e la lettura fino ad essere trasformati in cartonnage. Quindi si passerà, con pochi, ma significativi esempi, all'illustrazione della storia della cartografia antica e degli influssi sui manoscritti medievali, tentativi di «carte del mondo» e ricostruzioni della cartografia di Tolomeo. Il repertorio animalistico, che occupa la faccia posteriore del papiro, sarà invece illustrato da preziose rappresentazioni di animali in mosaico, in scultura e su stoffe, argenti e ceramiche, mentre la serie dei disegni di figura da statue sarà commentata da ritratti e sculture di divinità, alcune pitture e altri oggetti. Le ultime sezioni racconteranno la bottega dell'artista antico e l'illustrazione libraria, previlegiando quella di età classica.