SUPERBE DIREZIONI PER JANSONS E MASUR

Una volta poteva pernetterselo solo l'imperiale Vienna degli Asburgo, oggi più di qualche piccolo comune italiano tenta di dire la sua, ma con prevedibile presunzione. Ma per il grande pubblico Vienna a Capodanno detta ancora legge (6 milioni di persone come share), anche se la tv italiana il grande appuntamento con il Musikverein di Vienna e i leggendari Wiener Philharmoniker per le spumeggianti musiche di Strauss & C., quest'anno per la prima volta diretti dal maestro lettone Mariss Jansons, sono stati messi in seconda battuta da ormai tre anni. In diretta su Raiuno è stato infatti trasmesso il Concerto de La Fenice di Venezia diretto dal tedesco Kurt Masur. Non si trattava naturalmente di rifare un doppione del celebre appuntamento viennese, che ha una sua precisa storia e tradizione alle spalle, bensì di tentare una strada italiana con arie della nostra tradizione, come il famoso "Brindisi" di "Traviata", il "Vissi d'arte" della "Tosca" pucciniana e "Una furtiva lagrima" dell'"Elisir d'amore" donizettiano con la partecipazione del soprano Fiorenza Cedolins, del tenore Joseph Calleja e del basso Roberto Scandiuzzi. Lo strappo alla regola - doveroso non solo per l'eccezionalità del genio ma anche per la italianità di gran parte della sua opera e del suo stile - era rappresentato dall' inserimento di pagine di Wolfgang Amadeus Mozart, di cui ricorre l'ormai prossimo 27 gennaio il duecentocinquantenario della nascita. Masur ha difatti diretto eccezionalmente sia la briosa "Ouverture" de "Le nozze di Figaro" (1786), eseguita in verità anche a Vienna, sia l'aria dongiovannesca "Là ci darem la mano". È ormai il terzo anno che Venezia e Vienna rivaleggiano a distanza nella cosiddetta sfida di Capodanno dopo ben 45 anni di assoluta supremazia viennese. Era il 2004 quando Muti giunse per la prima volta con i Wiener da Vienna in differita sulla TV italiana ed in luogo degli stucchi dorati del Musikverein viennese i telespettatori italiani si trovarono dinanzi le luci della risorta Fenice veneziana per la direzione di Lorin Maazel. Questa volta il duello ravvicinato è stato tra il lanciatissimo Mariss Jansons, nato a Riga nel 1943, già direttore stabile del'Orchestra di Pittsbourgh, della Filarmonica di Oslo, collaboratore della Filarmonica di Pietroburgo ed ora direttore dell'Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, e il più anziano ma non meno noto Kurt Masur, nato in Slesia nel 1927. Non c'è dubbio però che per il lanciatissimo Jansons dirigere i Wiener a Capodanno dopo Karajan, Muti, Abbado, Ozawa, Kleiber e tanti altri grandi, significhi una consacrazione sul campo. In pari si chiude invece il confronto ballettistico a distanza, visto che se la Fenice poteva accampare la presenza di un Roberto Bolle e della étoile parigina Eleonora Abbagnato, Vienna poteva pur sempre fregiarsi delle coreografia di John Neumeier, uno dei grandi della coreografia dei nostri giorni. Degno di nota anche il Concerto dinanzi al Palazzo del Quirinale ( in onda su Rai International) diretto da Donato Renzetti con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana e dedicato a pagine liriche italianissime (tra cui "Che gelida manina" dalla "Bohème" pucciniana ma anche Rossini, Mascagni e Verdi e il solito omaggio a Mozart) a riscaldare una folla davvero considerevole nonostante la pioggia. Certo, rimane un mistero questo autocrazia musicale televisiva che dura un solo giorno dell'anno: il primo.