di DINA D'ISA DOPO quattro anni di lunga riflessione, consumata tra girotondi e spot politici, e una ...

Così, l'inimitabile e tagliente savoir faire di Nanni Moretti affonda le grinfie tra vizi e virtù dell'Italia cresciuta nel ventre del berlusconismo televisivo. E lo fa con un film annunciato agli inizi del 2005 con un comunicato sintetico, di poche parole, diramato dalla sua società, la Sacher Film: «Il nuovo film di Nanni Moretti si intitolerà Il Caimano». Eppure, tra le righe del comunicato, appare subito un elemento fondamentale che aiuta a scoprire chi è il misterioso personaggio. Tutto risale ad un articolo scritto da Franco Cordero, nel quale veniva legato il nome di Berlusconi alla «cultura del caimano», che «salta sulla preda, la inghiotte e digerisce, indi ripete l'operazione; fenomeni naturali, come le cacce del coccodrillo o la digestione del pitone. Tout se tient nella sua storia». Anche in Italia un regista citerà il suo premier, così come Michael Moore parla di Bush jr. in «Fahrenheit 9/11»? Moretti tace ma intanto lavora alacremente. Le riprese, cominciate a fine maggio a Roma, per le strade, in teatri, appartamenti e all'Auditorium, sono continuate poi a Milano e ormai finite dall'autunno scorso. La trama, top secret, proporrà un ritratto molto duro della società italiana contemporanea, segnata da compromessi, abusi ed illeciti personali, con un bilancio molto critico della situazione politico-economica del Paese, incentrando la storia su un personaggio spregiudicato, un uomo d'affari potente, attratto dal potere e dal suo tornaconto personale (come fa il Caimano con i suoi piccoli), che alla fine si darà alla politica arrivando ai vertici del governo. Il regista ha confermato più volte che il suo è un film «anche politico: in realtà, gli argomenti sono diversi, quello politico è molto importante. E il «Caimano», il personaggio da cui deriva il titolo del film, è davvero ispirato a Silvio Berlusconi». Per la prima volta, Moretti resta dietro la macchina da presa e non si lascia sopraffare da smanie recitative. Al suo posto, è protagonista Silvio Orlando - e non nel ruolo del Caimano - presente in tanti precedenti film morettiani. Nel cast con Orlando, ci sono Margherita Buy - per la prima volta diretta da Moretti - e l'immancabile Jasmine Trinca, la quale ha affermato che «Il Caimano non è un film facile, tra noi attori manca Moretti, ma come regista ha messo molto di sè nei personaggi. Io interpreto una tipa tosta, aspra: come me, ha 24 anni, però nel film sembro più giovane perchè Moretti mi ha fatto tagliare i capelli e mi ha voluto senza trucco». Resta invece misterioso l'attore che interpreterà «Il Caimano», sebbene si vociferi da temppo il nome di Stefano Accorsi. Il film verrà prodotto dalla Sacher in collaborazione con la produzione francese Bac. L'autarchia morettiana si esplica nella sua creatività, così come nel suo comportamento manageriale, è un produttore che sceglie da chi farsi finanziare i film: la Sacher con Mediaset e Medusa non ha mai lavorato. E questo molto tempo prima che Berlusconi cominciasse a fare politica. Il film uscirà nelle sale sempre con la Sacher Distribuzione, formata da Moretti, Barbagallo, Roberto Cicutto e Luigi Musini. L'uscita è prevista per marzo 2006, a ridosso delle elezioni politiche. E, forse, non è proprio un caso visto, non solo lo spirito politico del film, ma anche il desiderio di Moretti di tornare a Cannes e di omaggiare così il popolo fracese che da sempre esalta e ammira la sua cinematografia. Moretti ha inoltre sottolineato che «sarà un film nella migliore tradizione del cinema italiano di impegno civile, come ai suoi tempi fu «Le mani sulla città» di Francesco Rosi. La mia ambizione non è quella di realizzare un film per far cambiare idea agli elettori di Berlusconi, nè per rassicurare nelle proprie certezze un certo tipo di pubblico di sinistra. Al contrario, spero che «Il Caimano» possa semplicemente suscitare dei dubbi». E ancora: «Dal 1994, il