«Quando facevo l'attrice il cinema era bello»
Così, come in ogni favola che si rispetti, Moira Orfei fa il suo ingresso all'interno del MandelaForum di Firenze, applaudita dal pubblico. È lei a chiudere lo spettacolo che, per la prima volta dopo tanti anni, ha lasciato il tradizionale tendone per trasferirsi all'interno di un Palasport allestito, però, come un vecchio circo. Una soluzione trovata per rimediare alla mancanza di grandi piazze nel capoluogo toscano (ma che le ha permesso di avere in soli tre giorni oltre 20 mila spettatori), e per festeggiare i 50 anni di carriera di Miranda Orfei, in arte Moira. «Sono tanti, ma non li dimostro», commenta precisando subito di essere sempre la "regina" dei circensi. Eppure, se va indietro con i ricordi, in cerca del più bello, non cita uno spettacolo o uno dei 49 film da lei interpretati. No, anche Moira è mamma e nonna, e risponde subito «la nascita dei miei figli e, ora, quando guardo i miei nipoti». Circondata di attenzioni, Moira Orfei, continua a voler essere protagonista del circo: insieme al marito Walter Nones decide le tournée; sceglie gli artisti «sempre quelli migliori perchè solo così la gente verrà a vedere i nostri spettacoli»; controlla che tutto funzioni. «Dobbiamo continuare a far vivere questa favola - aggiunge parlando del circo - una delle poche che i bambini di oggi possono continuare a vedere». Di cinema ne ha fatto tanto, ma quello di oggi non le piace più: «è solo violenza e sesso». E non è meno critica con la televisione, «dove vado per promuovere il circo è perchè mi invitano quando vogliono sentire dire 'pane al pane e vino al vinò». «Oggi in Tv i bambini vedono solo film violenti e donne nude», e allora molto meglio, «anche per gli adulti, venire al circo dove gli artisti sono veri, si preparano e lavorano dal vivo». Artisti che possono anche sbagliare un numero, ma che non vengono fischiati da un pubblico consapevole che qui non è a vedere una «fiction». Certo, quando ha iniziato la sua carriera cinquant'anni fa, c'era un'Italia diversa: quando il circo arrivava nelle città era sempre una festa. Spesso i bambini avevano, per la prima volta, l'occasione di vedere tigri, leoni, elefanti o cammelli. Oggi la presenza degli animali è invece motivo di polemiche, le ultime proprio a Firenze. «Le associazioni degli animalisti e i Verdi - dice Moira Orfei - pensano di farsi un pò di pubblicità, ma quando li invitiamo a vedere come vengono trattati i nostri animali si tirano indietro. Nel nostro spettacolo lavorano anche alcuni cani, uno di questi lo ha trovato mio figlio Stefano abbandonato in autostrada». Ma poichè le favole devono avere un bel finale, Moira Orfei abbandona subito la polemica e guarda al futuro del circo, «che sarà radioso», al nipotino Walter (sette anni) che oggi ha un numero tutto suo, «è importante sapere che il tuo lavoro non terminerà». A Firenze il circo di Moira Orfei resterà fino all'8 gennaio 2006. Poi la favola, dal 13 gennaio si trasferirà a Palermo, «e qui continueremo a raccontare i nostri sogni ai bambini siciliani», conclude Moira salutando i piccoli che subito la circondano al termine dello spettacolo.