Con Somma in «Un caso di coscienza» Ma punta a vincere la gara di ballo
La lunga serie nata da un'idea di Mario Rossini e prodotta dalla Red film, è stata promossa quest'anno dalla seconda alla prima rete per l'interesse con cui il pubblico aveva seguito la prima parte, interpretata da Elisabetta Gardini, uscita di scena. Ed è in corso di scrittura anche la terza serie le cui riprese dovrebbero iniziare nella prima parte del 2006. Ma Loredana Cannata è anche una delle candidate alla vittoria nello show del sabato sera abbinato alla Lotteria Italia «Ballando con le stelle» la cui finalissima si svolgerà il prossimo 6 gennaio. Delle due esperienze completamente differenti, del suo passato come attrice erotica che l'ha portata a recitare anche nella pellicola «Senso 45» diretta da Tinto Brass, e del suo futuro sia professionale che personale, la Cannata parla in un lungo excursus confidenziale. Il suo ruolo all'interno di «Un caso di coscienza» nella seconda serie che andrà in onda, sembra di maggiore spessore. Ci spiega qual è il suo personaggio? «Io interpreto Alice che, nella prima serie è stata la fidanzata dell'avvocato Rocco Tasca, il personaggio di Sebastiano Somma. Adesso sarò al suo fianco come collaboratrice nello studio legale. Tasca non mira al guadagno economico ma ha come priorità la difesa dei deboli e degli innocenti ingiustamente accusati. Nelle sei puntate previste ci occuperemo di temi attuali ispirati alla cronaca vera, come il problema della legittima difesa ed il dramma delle valvole cardiache taroccate. Un episodio è dedicato al fallimento di una importante società di merendine, un altro si occupa dei pezzi di ricambio fasulli per elicotteri. Somma è un avvocato eroe che combatte contro i poteri forti smascherandone gli intrighi. Nel cast c'è anche Barbara Livi, una consulente esterna anatomo patologa di cui Tasca si innamorerà». La sua carriera di attrice è iniziata con ruoli erotici. È pentita di quella parentesi piccante o sarebbe ancora disposta ad accettare ruoli osè? «Per adesso inseguo altri obbiettivi professionali. Non voglio ripetermi, credo di aver già dato a sufficienza in questo settore. Considero chiuso quel periodo che pure mi ha fatto conoscere al grande pubblico. Sono cambiata». Quali sono questi obbiettivi? «Continuare a fare l'attrice impegnandomi non solo in ruoli drammatici ma sperimentando anche parti più leggere, da commedia all'italiana. Ho coltivato una vena comica ed ironica nella mia professionalità che ho già sperimentato con successo come interprete sui palcoscenici teatrali e che adesso voglio far approdare anche in Tv. Il teatro resta però, un punto fermo nel mio futuro. Nel 2006 sarò la protagonista di un nuovo spettacolo impegnato che partirà proprio da Roma». Prevede anche un suo ritorno al cinema? «Magari mi offrissero un bel ruolo e crescesse una nuova generazione di sceneggiatori che manca da tempo in Italia dove si producono pochissimi film all'anno pur avendo noi la storia culturale più importante d'Europa». Ha mai pensato di lavorare all'estero? «Mi piacerebbe molto. Parlando bene il francese lo spagnolo e l'inglese, sarebbe un altro dei miei obbiettivi. Mi rendo conto che solo oltre confine si possono trovare ancora dei ruoli femminili di spessore. Penso soprattutto alla Spagna che attualmente si distingue per la sua produzione cinematografica». Con quali registi le piacerebbe lavorare? «Con Matteo Garrone e Davide Ferraio tra i giovani. Ma adoro letteralmente Michele Placido. E tra gli attori apprezzo molto Sergio Rubini». La sua esperienza come ballerina nello show «Ballando con le stelle», oltre che rilanciare la sua immagine, ha contribuito alla sua maturità artistica? «Mi ha innanzitutto consentito di gestire meglio una timidezza di fondo che mi accompagna da quando ero bambina e di avere un rapporto più sereno con il mio corpo. Il ballo mi ha anche insegnato l