Triste destino della cassiera miss e attrice
Fu l'ultima stella di una galleria di personaggi usciti dal popolare concorso di bellezza, che aveva avuto subito dopo la guerra, una notevole attenzione mediatica, anche se in varie occasioni la giuria aveva negato la vittoria finale a personaggi come Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Elsa Martinelli ed Eleonora Rossi Drago. Marcella Mariani diventò, invece, subito una diva, un personaggio che colpì la fantasia popolare e che suscitò l'attenzione del mondo cinematografico romano. Dopo di lei l'attenzione per le miss si attenuò per un lungo periodo fino a riprendere vigore solo in questi ultimi tempi. Ma la Mariani, che, dopo un paio di pellicole minori, era giunta poco più di un anno dopo la sua elezione al set cinematografico del film «Senso» diretto da Luchino Visconti, aveva caratteristiche ed atteggiamenti particolari che la collocarono bene in evidenza all'attenzione del mondo dello spettacolo. La sua era, infatti, una bellezza più unica che rara, con un ovale perfetto e gli occhi sognanti, velati di tristezza che portarono tutti a paragonarla ad un'attrice francese notissima come Michéle Morgan. Ci fu poi chi parlò di lei come la nuova Anna Magnani per le sue capacità interpretative. A suo favore parlava inoltre l'assoluta modestia degli atteggiamenti: subito dopo l'elezione a Miss Lazio continuò il suo lavoro di cassiera al cinema Adriano a piazza Cavour. La sera a mezzanotte prendeva il tram per tornare nella sua casa nel quartiere di San Paolo fuori le mura. Nacque allora la leggenda, che forse aveva un reale fondamento, della sua riluttanza a partecipare alla serata finale del concorso di Miss Italia a Saint Vincent in Val d'Aosta perché non aveva abiti adatti e, soprattutto, non voleva trascorrere il Natale fuori casa. Proprio durante la vigilia di Natale, invece, fu proclamata come la più bella di tutte da Alberto Sordi il quale concluse la serata, rivolgendole, con il suo solito indimenticabile accento romanesco, un ordine benevolo «A Marcè, fatte vede' quanto sei bella e come so' belle le romane de Roma». Tornata nella capitale la giovane e sorpresa cassiera fu immediatamente condotta alla Lux film dove le stipularono un contratto che la legava alla casa cinematografica, con un anticipo, favoloso per quei tempi, di 50 milioni di lire. Di questo denaro secondo la leggenda che si è creata intorno alla sua breve esistenza, non si è trovata quasi più traccia. Sembra, secondo anche la testimonianza di un sacerdote, che la giovane destinò quasi tutta la somma ai poveri delle borgate che si trovavano a poca distanza dalla sua abitazione. C'era dunque abbastanza da farla diventare una specie di santa laica che riuniva in sé tutte le doti femminili dalla bellezza alla bontà d'animo. Insomma la Mariani si trovò spianata davanti la via del successo immediato e sicuro. Luchino Visconti, tuttavia, quando la scritturò per il film «Senso», destinato a rimanere nella storia della cinematografia, fu criticato aspramente perché per molti Marcella Mariani non aveva né il volto, né il corpo per interpretare il ruolo di una prostituta antagonista di Alida Valli, splendida contessa Serpieri protagonista di una squallida vicenda di odio e di vendetta. Aveva colpito, intanto, tutte le mamme italiane, la storia, che sapeva tanto d'invenzione di press agent, del colpo di borsetta in faccia a Marlon Brando durante una pausa sul set cinematografico. Secondo i giornali americani, l'attore già una delle grandi stelle di Hollywood, si era permesso una carezza poco rispettosa, beccandosi la sberla in faccia. A chi rimproverò alla Mariani di essere stata eccessiva, lei rispose decisa che era pronta a fare lo stesso con qualsiasi altro personaggio, attore o regista che si fosse permesso qualche gesto maleducato. Luchino Visconti aggiunse che Marcella aveva preso «l'ar