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«Anche a teatro testimonio la fede»

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L'attrice: «Con ogni gesto ringrazio Dio ma non sono una mistica»

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Illuminata da una profonda fede religiosa. L'attrice annuncia lo spettacolo mentre prepara una torta al cioccolato senza glutine, perché è affetta da celiachia, offrendo di sé un'immagine autentica, intima e fortemente consapevole. Come è nata l'occasione di tornare al teatro? «Mi ha convinto Attilio Corsini che mi ha sottoposto una storia molto interessante che potrebbe essere ambientata oggi. Tutto ruota intorno ai problemi superati insieme da una coppia unita. Lui perde il posto e lei si rimbocca le maniche, torna a lavorare e e diventa il sostegno della famiglia. Mentre lui è depresso, lei lo aiuta e reagisce con coraggio». Cosa le piace del personaggio? «Ho cercato di incarnare questa donna come una persona normale, non dotata di una forza speciale. Bisogna sempre trovare l'energia per affrontare le difficoltà. Per amore si riesce a compiere imprese impossibili». Parla per esperienza vissuta? «La vita è un dono meraviglioso e va goduta pienamente. L'amore, la solidarietà, la condivisione permettono di lottare contro ogni forma di minaccia, che sia la malattia o la perdita del lavoro». C'è differenza fra il palcoscenico e la fiction? «Il teatro è uno strumento fantastico per parlare dell'uomo all'uomo, è una lente d'ingrandimento della realtà, ma non intendo rinunciare alla fiction e ultimamente ho avuto un ruolo in "San Pietro". Il teatro ti chiama a vivere una vicenda con un copione definito e con la variante del pubblico in sala che catalizza l'attenzione ed è presente e vivo lì con te. Quando si gira si sta di fronte a una troupe e si subiscono disagi legati al fatto di trovarsi all'esterno». Ricorda con nostalgia qualche ruolo? «Tutti i miei personaggi hanno raccontato qualcosa al mio cuore. Ognuno è un viaggio intrapreso in compagnia. Per "Linda e il brigadiere", per esempio, ho seguito un addestramento specifico e da lì mi è rimasta una tendenza a guardarmi intorno con modi inquisitori. Sono rimasta amica della commissaria Francesca Peppicelli con cui ho un rapporto autentico. Mi ispirai a lei anche per il taglio di capelli a caschetto e da allora abbiamo proseguito a confrontarci in ogni tappa importante delle nostre vite». A parte la carriera, che momento sta attraversando? «Rispetto al passato mi sento arricchita dalla scelta della fede che mi ha regalato una diversa cognizione del vivere. La fede ti fa guardare e penetrare la realtà con occhi differenti. Non sono però una mistica. Ho capito che l'amore è l'unico bene durevole. Persino la fede può talvolta vacillare come ci insegnano i santi, invece amando tutto quello che ti circonda resti attaccato a Dio e ti comporti in un'altra maniera». Quando ha maturato questa consapevolezza? «Ho dovuto fronteggiare una prova e sono stata aiutata da Dio. Ogni mio gesto deve allora diventare una modalità per ringraziarLo. Credo nell'amore che vince gli ostacoli e avvicina le persone. Anche questa parte che rivesto nella commedia di Simon è un'opportunità per testimoniarlo».

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