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Natale con Di Marco il ragioniere del jazz mondiale

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Questa la storia di uno dei nostri migliori musicisti di jazz, il pianista Marco Di Marco. Bolognese, si è messo in luce durante la seconda edizione della Coppa del Jazz che Radio Rai organizzò nel 1961. L'anno precedente aveva debuttato, sempre nel corso della stessa trasmissione, un altro pianista bolognese, Amedeo Tommasi, che arrivò quinto, ma che in poco tempo divenne uno dei nostri migliori jazzisti. Marco Di Marco, anch'egli eccellente pianista e giunto, come Tommasi ai primi posti di quella kermesse radiofonica, ha però preferito continuare la sua attività di musicista amatoriale dividendo il suo tempo fra il jazz e la professione di fiscalista. Malgrado ciò è riuscito, fin da subito, ad imporsi come un esecutore che nulla aveva da invidiare ai migliori professioni europei. Tanto è vero che già dal suo primo disco, inciso a Parigi nel 1970, con la sezione ritmica che all'epoca accompagnava regolarmente uno dei grandi del jazz francese, il pianista Georges Arvanitas, fece sensazione e le recensioni, apparse sulle maggiori riviste internazionali, furono altamente positive. Sono passati molti anni dal suo esordio e Marco Di Marco, ha continuato imperterrito la sua attività di pianista e, fino a pochi mesi fa, quella di fiscalista, che ora ha abbandonato per dedicarsi, finalmente, solo alla musica. Dopo quel primo disco, altri ne seguirono, sempre realizzati all'estero, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, quasi a dimostrare che il vecchio assioma «nemo propheta in Patria», continua ad essere sempre valido. Eccellente pianista neo-classico, Marco Di Marco, lo si può ascoltare anche in altre incisioni assai interessanti, come nel miglior disco di jazz inciso da Lucio Dalla nel 1985, in cui i due musicisti bolognesi dialogano con una unità stilistica sorprendente. A questi ne seguirono altri, ma raramente lo abbiamo ascoltato esibirsi in Italia. Ricordiamo solo la sua partecipazione alla jam session internazionale realizzata via etere il 4 maggio 1984 di fronte ad un pubblico entusiasta, che ascoltava musicisti di una decina di nazioni, fra cui Stati Uniti allora Unione Sovietica, suonare nei rispettivi Paesi, accompagnati da una sezione ritmica che si trovava negli studi Rai a Roma. Marco Di Marco suonò il pianoforte e abilmente condusse la jam session. La sera di Natale, Marco di Marco tornerà di fronte ai microfoni della Rai (Radio 2 ore 21,35) con una registrazioni effettuata al Jazz Cafè di Londra assieme ai suoi London Friends, Robin Mullarkey saxtenore, Andy Hamill contrabbasso, Eduardo Marques batteria e Pete Eckford, percussioni. Una occasione questa per meglio conoscere un altro eccellente musicista italiano.

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